Il nostro carissimo Noiman non alluda a una città! Machar significa “domani”.
Yom riscion, letteralmente “giorno primo”, indica il primo giorno della settimana, la nostra domenica. Anì echezor le Italia = “Tornerò in Italia”. Achshav (“adesso”) – lui scrive - iom shabat (“è giorno di sabato”). Lo ha scritto venerdì alle ore 21:17. Per noi venerdì, ma in Israele (e biblicamente) già sabato, perché dopo il tramonto. Poi dice: Machar (“domani”, per noi) ba bocher (“nella mattinata”) ani elech le kotel (“andrò al kotel”, che è il muro occidentale, da noi chiamato Muro del Pianto) az (“allora”) achshov otcha (“penserò a voi”) ve gam (“e anche”) col chaverim ve chaverot shel forum (“a tutti gli amici e le amiche del forum”).
Questa mattina noi pure possiamo pensare al carissimo Noiman, vedendolo con gli occhi della mente mentre si avvicina con il suo copricapo in testa al Muro del Pianto e lo tocca, pregando. E rivolgendo anche a noi un pensiero. Sarebbe bello in questo sabato mattina, chinare noi pure il capo e pregare il Dio d’Israele in comunione con il nostro amato amico Noiman.
esodo 20:11
- Maryam Bat Hagar
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Re: esodo 20:11
grazie a Noiman x il bellissimo pensiero e a Gianni x la traduzione e il x suo bel pensiero.anche se Pesach è già passata faccio un augurio a tutti quelli del forum:hashanà haba'a b'YerushalayimGianni ha scritto: Sarebbe bello in questo sabato mattina, chinare noi pure il capo e pregare il Dio d’Israele in comunione con il nostro amato amico Noiman.
il nostro nemico non è né l'ebreo né il cristiano
il nostro nemico è la nostra stessa ignoranza
Ali ibn Abi Talib(599- 661)
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- Gianni
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Re: esodo 20:11
Ken, sì, Maryam, l’anno prossimo a Gerusalemme! Amèn.
Re: esodo 20:11
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Ultima modifica di noiman il sabato 11 ottobre 2014, 12:34, modificato 1 volta in totale.
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Re: esodo 20:11
Shavuha tov, buona settimana, anche a te, carissimo Noiman! A presto!
Avete notato che verbo ha usato Noiman? Ha scritto: “Domani devo scendere a Tel Aviv”. Da Yerushalàym, che si trova a circa 800 m sul Mediterraneo, dovrà scendere a Tel Aviv, che è sul mare.
Questa bellissima sfumatura la troviamo anche nei Vangeli: da Nazaret, che si trova sulle colline della Galilea, Yeshùa “discese a Capernaum” (Lc 4:31), che si trova sul lago di Tiberiade, a più di 200 m sotto il livello del Mar Mediterraneo. Da Capernaum Yeshùa “salì a Gerusalemme” (Gv 2:13), percorrendo a piedi e in salita un dislivello di quasi un km.
Avete notato che verbo ha usato Noiman? Ha scritto: “Domani devo scendere a Tel Aviv”. Da Yerushalàym, che si trova a circa 800 m sul Mediterraneo, dovrà scendere a Tel Aviv, che è sul mare.
Questa bellissima sfumatura la troviamo anche nei Vangeli: da Nazaret, che si trova sulle colline della Galilea, Yeshùa “discese a Capernaum” (Lc 4:31), che si trova sul lago di Tiberiade, a più di 200 m sotto il livello del Mar Mediterraneo. Da Capernaum Yeshùa “salì a Gerusalemme” (Gv 2:13), percorrendo a piedi e in salita un dislivello di quasi un km.