Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

Janira
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Re: Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

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2P 1:1 Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ricevuto in sorte una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo

Secondo voi perché qui Yeshua viene definito Dio? Corrisponde con l 'originale greco?
È una contraddizione che poi subito dopo nel versetto successivo vengano distinti. Quale potrebbe essere la spiegazione?
Gualtiero
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Re: Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

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Salve a tutti.
Buon giorno Janira. La spiegazione sta che la traduzione non corrisponde al testo greco.
Nel testo greco "Gesù Cristo" è al genitivo Ιησοῦ Χριστοῦ, che va tradotto "di Gesù Cristo"
La giusta traduzione sarebbe: "... del nostro Dio è Salvatore di Gesù Cristo"
Gualtiero
Luigi
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Re: Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

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Luigi, il fatto che Pietro nella sua seconda lettera (2:1) nella stessa frase dichiari "Yeshua Iddio e salvatore" e nello stesso tempo distingua Dio da Yeshua come avviene anche in 1 Pietro 1:1 non significa che Yeshua sia Dio.
Margo, significa esattamente ciò che è scritto; viceversa l'agiografo, non l'avrebbe così ben dettagliato e nel contempo distinto dal Padre Suo.
Nella Scrittura è con la resurrezione che Yeshua è diventato "Signore" Atti 2:36 (che non significa Dio).
Il Passo degli atti, afferma il ruolo Messia Redentore venuto nella carne.
Pietro quando confessa Gesù come " il Cristo, il Figlio del Dio vivente "Mt 16,16", Gesù risponde con una frase imponente: " Né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli Mt 16,17".
Non solo, la scrittura recita che, Yeshùa è Signore e Cristo , già pria della Sua morte e resurrezione, come LUI stesso afferma:
Giovanni 13, 13 Voi mi chiamate Maestro e Signore; e dite bene, perché lo sono. 14 Se dunque io, che sono il Signore e il Maestro, vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri.
Nella Scrittura è con la resurrezione che Yeshua è diventato "Signore" Atti 2:36 (che non significa Dio). Il Salvatore doveva essere un uomo per poter morire, perché Dio non muore. Dio è spirito (Gv 4:24), proprio perchè Egli è spirito è incorporeo, cioè senza sostanza fisica.

E infatti colui che muore è Gesù Nazareno , non il Logos che è IL Figlio di Dio, che ha abitato in quella carne "Gv. 1, 14"
Yeshua era un uomo "ultimo Adamo" e con la sua morte mise fine alla sua temporalità.
IL Figlio di Dio, era uomo nella carne figlio di Maria, ma aveva Dio per Padre, poichè , non dimentichiamoci che E' il Cristo, il Figlio del Dio vivente , e altresi LUI stesso afferma di essere LO Spirito "Ap. 2, 7-11", e piùù avanti nel libro ,la scrittura recita che LUI è IL Logos di Dio "Ap. 19, 13"
Quindi confuta l'errata convinzione che LUI è solo un uomo.
Con la resurrezione avvenuta per la potenza di Dio (spirito di Dio) entra nel tempo di Dio che è eterno. Anche se Dio e Cristo sono distinti, non significa che Cristo non sia "la via, la verità e la vita"!
Questa è una tua convinzione; non lo leggo.
Il testo recita bensì che riceve la gloria in eterno; l'eternità non ha inizio ne fine, e confuta anche l'errata convinzione che è venuto all'esistenza duemila anni fa
Salute
Luigi
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Re: Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

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Gualtiero ha scritto: domenica 1 dicembre 2024, 11:45
Salve a tutti.
Buon giorno Janira. La spiegazione sta che la traduzione non corrisponde al testo greco.
Nel testo greco "Gesù Cristo" è al genitivo Ιησοῦ Χριστοῦ, che va tradotto "di Gesù Cristo"
La giusta traduzione sarebbe: "... del nostro Dio è Salvatore di Gesù Cristo"
Gualtiero
Gualtiero, detta così, risulta che Dio è il Salvatore di Gesù, ed è priva senso e di fondamento.
Dio in Gesù è il Salvatore del mondo, Salvatore del mondo, come lo è IL Suo proprio Figlio "Giovanni 4, 42"
Salute
Margo27@live.it
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Re: Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

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Concordo con quanto detto da Gualtieo. Janira nella Scrittura la parola “Dio” non è riferita sempre e solo al Dio unico e vero. Nei Vangeli è narrato che Yeshùa fu accusato di bestemmia perché secondo i giudei si faceva pari a Dio. In risposta Yeshua cita ai giudei le parole del Salmo 82:6 in cui Dio dice: ‘Voi siete dèi’ Yeshùa con questa risposta ricorda ai giudei che il nome “Dio” poteva essere attribuito anche a qualcuno che non fosse il Dio Altissimo. Lo stesso Pietro afferma che i discepoli di Cristo diventano partecipi della natura divina 2Pt 1:4. La Scrittura attribuisce il titolo di Dio anche agli angeli Salmo 82:1; in Esodo 4:16 a Mosè. Al tempo anche il re per esempio Cesare era considerato un dio. Nonostante la Scrittura afferma che Yeshùa è in tutto simile a noi (1Tm 2:5), è l’unico mezzo che ci rivela Dio. Per il credente Yeshùa è come Dio: vedere Yeshùa è come vedere Dio, non perchè egli sia Dio, ma perchè Yeshua la Scrittura ci dice che è “ l’immagine dell’invisibile Iddio” (Col 1:15); “egli è il riflesso della gloria di Dio ovvero la rappresentazione del suo essere”. Eb 1:3. In più occasioni è lo stesso Yeshua a parlare del Padre come del solo vero Dio Gv 17:3. Ci sono edizioni bibliche per esempio la Nuova Riveduita dove nelle traduzioni la dottrina trinitaria è più marcata; dove non è possibile accedere al testo greco secondo il mio parere è consigliabile la Diodati.
Gualtiero
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Re: Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

Messaggio da Gualtiero »


Buon pomeriggio Luigi.
Per onestà ho riportato ciò che è scritto nel testo greco. Un senso o fondamento si ha, se tutto verrebbe tradotto in modo consone. È inutile tradurre solo due parole come realmente andrebbero tradotte, e poi tutto il resto è stravolto. Così non ha un senso.
Gualtiero
Janira
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Re: Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

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https://biblehub.com/text/2_peter/1-1.htm

Dal sito Biblehub ho cercato di ricavare una possibile traduzione molto letterale:

Simon Pietro servo e Apostolo di Yeshua il Messia, a coloro i quali hanno ottenuto una fede preziosa quanto la nostra, attraverso/nella giustizia del Dio di noi e del Salvatore Yeshua il Messia

È corretta?
Janira
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Re: Cornelio, gradito a Dio ma non perdonato

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In questo caso però credo che il termine Dio sia riferito al Creatore, perché in greco è preceduto dall'articolo determinativo tou e mi sembra che in greco l'articolo indichi un nome ben preciso.
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