Maria Grazia Lazzara ha scritto: ↑giovedì 7 settembre 2023, 16:28
Caro PaoloS , sono d'accordo con quanto scrivi , su biblistica c'è molto su Satana il diavolo ed è spiegato come un essere reale spirituale in special modo spicca nelle Scritture Greche.
Diciamo che dopo Jeshùa è il personaggio più in vista e menzionato .
e da cui guardarsi , un nemico.
Jeshùa lo definì principe , governante di questo mondo ma che non aveva presa su di lui. E molto, molto altro.
Io credo che Jeshùa tra le molte cose che rivelò , ci spiega finalmente di questa entità malvagia smascherandolo e lo identifica.
Anche i suoi apostoli fanno altrettanto.
Sarebbe interessante occuparci di questo ma non so se interessa.
Carissima io sono uno studente biblico, quindi sarebbe interessante affrontare il tema, di come un termine satàn, descritto alla perfezione da Noiman, diventi poi un essere spirituale nel NT, vedasi per esempio la a scrittura di Pietro :
Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa Divorare Prima lettera di Pietro 5:8 NR06...
Cosa c'è di allegorico qui ? C'è lo spiegherà Gianni? Spero di sì ...per il momento , un abbraccio , e buona serata !!!
Io manterrei le due discussioni separate, il male è un concetto, Satana un personaggio, anche se in qualche connesso al male e al bene non può essere messo sullo tesso piano.
Per quanto mi riguarda la discussione sul male non è affatto conclusa.
Noiman
noiman ha scritto: ↑giovedì 7 settembre 2023, 19:01
Io manterrei le due discussioni separate, il male è un concetto, Satana un personaggio, anche se in qualche connesso al male e al bene non può essere messo sullo tesso piano.
Per quanto mi riguarda la discussione sul male non è affatto conclusa.
Noiman
Buon pomeriggio Noiman , visto che siamo qui , volvo chiederti se quello di stasera è l'ultimo Shabbàt dell'anno , dal 15 inizia l'anno 5784?
Shalom
PaoloS ha scritto: ↑giovedì 7 settembre 2023, 17:44
sono uno studente biblico, quindi sarebbe interessante affrontare il tema, di come un termine satàn, descritto alla perfezione da Noiman, diventi poi un essere spirituale nel NT, vedasi per esempio la a scrittura di Pietro :
Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, va attorno come un leone ruggente cercando chi possa Divorare Prima lettera di Pietro 5:8 NR06...
Cosa c'è di allegorico qui ? C'è lo spiegherà Gianni? Spero di sì ...per il momento , un abbraccio , e buona serata !!!
Se ne accenna da diverso tempo. Come spiegano anche alcuni accademici come il Prof. Gabriele Boccaccini, esperto di Giudaismo del II Tempio e coevo movimento gesuano, e come anche spiega, nello gnosticiso, il Prof. Edmondo Lupieri che ne è esperto, facevano parte del tessuto culturale ebraico dell'epoca diversi movimenti fra cui enochismo, essenismo, gnosticismo, un diffuso apocalittismo anche e messianismi pure, e le idee di tutti questi si mischiavano fra loro in altri gruppi e movimenti. Alcuni di tali movimenti avevano delle vere e proprie teologie complesse, come gli gnostici. L'ebraismo tradizionale subiva dunque tutte queste contaminazioni. L'idea del diavolo, dell'angelo caduto, anche ereditata dal cristianesimo cattolico, è in toto di derivazione enochica (I Libro di Enoch) che fra l'altro infatti fa parte del canone cristiano copto, ne ha sempre fatto parte.
Quindi il punto non è tanto che una metafora venga scambiata per realtà, che un ruolo, un espediente narrativo venga personificato e scambiato per reale - che per quello basterebbe essere stati introdotti ed allenati allo studio della letteratura, il punto è che anche volendo considerare il Libro di Enoch allegorico o metaforico, vi sottostà una teologia, una teologia non compatibile con quella del monoteista ebraismo tradizionale. Quindi ciò che nel TaNaKh è pura narrazione da leggersi alla luce del monoteismo assoluto, altrove invece è una narrazione più spinta e focalizzata su alcuni aspetti come veicolo di una teologia duale. Seguendo le lezioni di Lupieri ho appreso che addirittura si arrivava a concepire un Dio più alto, al di sotto del quale stava una 'emanazione' alla quale viene imputata la creazione, ma questa emanazione inferiore (che se non ricordo male chiamavano 'demiurgo') era considerata demoniaca, un dio degradato (e questo era Yaweh), pertanto con molte delle potenze di dio, ma poichè una sua parte degradata, demoniaco, perchè appunto generatrice del male. Ora non so se si notano le implicazioni: Yaweh diventa un demiurgo, una forma degradata di Dio, da un lato crea il mondo, ma dall'altro è anche l'origine del male, spingendosi oltre diventa egli stesso l'angelo caduto), e non so se si notano le implicazioni anche 'politiche' di teologie alternative siffatte e dove piano piano tendono a spostare. Insomma in questi pensieri alternativi si trovano delle cose veramente contorte. Il cristianesimo cattolico non mantiene il Libro di Enoch nel Canone delle sue scritture ma di fatto lo si trova tutto enucleato nel CCC (nasconde l'origine dei suoi contenuti, ma li mantiene in toto). Conta che questi movimenti nascevano dal basso, non vi erano autorità di tutela dell'ortodossia, e chiunque si poteva fare il suo coctail liberamente. Dal mio punto di vista una new age ante litteram.
Si! ..... PaoloS, questa sera entra l’ultimo shabbat 5783 e venerdi 15 settembre , 29 di Elul , sarà vigilia , il 1di Tishrì è Rosh Ha-Shanàh, primo giorno, domenica 10 settembre in tutta Europa le sinagoghe saranno aperte e visitabili senza prenotazione.
i miei migliori auguri.
Noiman
noiman ha scritto: ↑venerdì 8 settembre 2023, 18:52
Si! ..... PaoloS, questa sera entra l’ultimo shabbat 5783 e venerdi 15 settembre , 29 di Elul , sarà vigilia , il 1di Tishrì è Rosh Ha-Shanàh, primo giorno, domenica 10 settembre in tutta Europa le sinagoghe saranno aperte e visitabili senza prenotazione.
i miei migliori auguri.
Noiman
Ciao a tutti, riprendo questa cartella non ancora conclusa, interessante per approfondire l’argomento è un testo scritto da Moshe Idel, da titolo " Il male primordiale nella Qabalàh- Adelphi , 411 pag.
Il testo è veramente difficile da affrontare se prima non si è approfondito il concetto del “male” all’interno del giudaismo, ma soprattutto diventa insuperabile se non si conosce il pensiero e l’ermeneutica cabalistica, l’opera è imponente già solo per il numero delle pagine e per le citazioni , i riferimenti ad altri testi sono di difficile reperibilità, negli ultimi anni ho riletto questo libro almeno tre volte, ma solo recentemente (almeno quindici anni fa) ho adottato un metodo per ricordare e disporre di informazioni nel tempo, il metodo è quello di un breve riassunto che predispongo ogni volta che leggo un libro, un articolo, ecc. di fatto non è più leggere ma studiare, quasi come la preparazione di un esame universitario, fin dalle prime pagine attraverso l’apertura di una nuova cartella in word inizio a riportare le parti interessanti da ricordare o da approfondire, so che è molto impegnativo , ma vi assicuro che invece di segnare o sottolineare le parti interessanti dimenticate quasi subito alla fine questo metodo è vincente, mi permette di rintracciare attraverso parole chiavi qualunque contenuto, il tutto finisce in un data base (in pratica word esteso in un documento unico ) in cui i riassunti si seguono uno dopo l’altro, questo mi consente oltre che ricordare di poter approfondire ricercando con “TROVA” le parole chiave che sono state evidenziate, non molte ..... solo quelle indispensabili, il mio sistema prevede sempre di indicare tra parentesi anche la pagina dove è trattato l’argomento e le parole chiave evidenziate in rosso, di fatto il riassunto si può rileggere, sempre disponibile quando si vuole e si rianima anche dopo molto tempo quando per necessità si cerca qualche riferimento , diventa facile a ritrovare quanto serve nel testo originale che può essere ripreso.
Per dimostrarvi quanto può essere efficace questo metodo vi propongo il breve riassunto del testo di M. Idel, vi ricordo che questo metodo è assai simile al procedimento dello studio talmudico, ma ne parlerò un’altra volta.
L’aspetto del riassunto non è molto scorrevole, ma quello che conta è la sua efficacia.
Noiman
Moshe Idel- Il male primordiale nella Qabalàh- Adelphi , 411 pag.
Già nei primi capitoli del libro di Bereshit si intuisce la presenza di un male primordiale tenuto sotto controllo da D-o e definire quanto il male sia esterno alla natura divina (15),e comprendere quando questo viene tenuto sotto controllo da D-o, se la sua origine è esterna alla creazione al pari della stessa presenza divina, l’autogenesi divina che precedeva la creazione di mondi inferiori, a differenza dei platonici, il processo emanativo non è stato esterno a D-o ma un processo che è avvenuto all’interno di D-o , questa definizione mette in discussione la “bontà e onnipotenza assoluta” di D-o “(16), questo è una esclusiva del pensiero ebraico, questo punto di vista è alla ricerca di affermazioni scritturali che lo sostengano, di fatto considerare il processo emanativo all’interno della sfera del divino è argomento di studio e di speculazione per i cabalisti che hanno elaborato una interpretazione totalmente divergente dalle tradizionali conclusioni delle altre religioni monoteistiche (12), proponendo proiezioni e argomentazioni che utilizzano l’intero corpus delle scritture ebraiche, il che vuole dire includere commentari di origini diverse, scritti in contesti e epoche diverse, una vera e propria letteratura che compone una mappa complessa della divinità e delle sue manifestazioni che comprendono il male nei processi interni secondo l’ipotesi che esso faccia parte della natura di D-o, nel pensiero ebraico questa identificazione non significa che la struttura divina sia malvagia ma la complessità e la stratificazione del “divino” diventa comprensibile attraverso lo studio delle dieci sefirot che raccolgono gli attributi divini in una serie di processi separati ma anche connessi con l’ attività divina in cui trovano posto anche angeli e demoni (39).
Yeshaya’45/7”Io formo la luce e creo le tenebre” affinità con Echà “Forse che bene e male non procedono dalla bocca dell’Altissimo?” ancora Dvarim 30/15”Vedi io pongo oggi di fronte a te la vita e il bene, la morte e il male”
La geometria degli opposti che non hanno a che fare con la divinità ma definiscono la condizione di forze e nature opposte, sempre in Qohelet (7/13-14).
“Osserva l’opera di Dio, chi può raddrizzare ciò che egli ha fatto curvo? ביום טובה, nel giorno del bene, היה בטוב sarà bene e וביום רעה e nel giorno del male rifletti
גם את-זה לעמת-זה עשה האלהים , “ Zeh le’umat zeh”, D-o ha fatto l’uno come l’altro (27), qui riconosciamo che l’agiografo riconosce una simmetria ma in opposizione, Qohelèt oltre che agli opposti attribuisce una condizione di subordinazione a una entità superiore , il concetto dualistico lo ritroveremo molte volte nella Scrittura come per esempio i due capri estratti nel giorno del Kippur, uno dedicato a D-o l’altro a Azaz’el, din e rachamim, giustizia e misericordia, lo yetze tov, l’inclinazione al bene e lo yetzer ha- ra’, l’inclinazione al male (29), commento del Bereshit Rabbàh “Dio vide che tutto quello che aveva fatto era molto buono”(B.R. 9/2) (34), implica che i mondi precedenti non erano piaciuti, forse in riferimento a Tohu va-Vohu, il primo PALAZZO che a D-o non è piaciuto.
L’espressione Middàt ha-din ha-qashah, inteso come la mano sinistra di D-o (40), le sephirot e l’associazione al male a Malkut all’ultima delle sefirot.
Il male precede il bene, come i primogeniti sono peggiori dei secondogeniti, vedi Kha’in, Esav, Ismaèl, come la scorza precede il frutto, la qelippah, pesolet , lo scarto come contrario di solet, intesa come la parte migliore della farina, la shelemut in riferimento alla “perfezione” come sviluppo dalla radice ShLM che indica la completezza (49).
Le connessioni con il pensiero dualistico zoroastriano, lo spirito positivo Ahura Mazda e quello maligno Angro Mainyu o Ahariman (61/63), il pensiero dualistico iranico che afferma che le forze oscure provengono dal lato sinistro un concetto che successivamente venne adottato dai gnostici, le civiltà e i popoli si incontrano spesso scambiando le proprie filosofie e aspetti ermeneutici, ma per entrare nella cerchia ebraica le concezioni zurvaniche dovettero ridurre il suo aspetto dualistico, (Sholem Madda’e ha Yahadut) (336), Idel non è ‘accordo con Sholem secondo cui in tutte le fonti cabalistiche non esiste un concetto dualistico ma piuttosto una pseudo-simmetria subordinata (66) che non ha a che fare con due divinità antagoniste e nonostante l’aspetto deterministico come i figli dell’inganno possano intrappolare i figli della luce, nonostante che il male venga prima del bene, lo spirito divino parteggia per il bene, (66), negli stessi scritti di Qùmran che si ritiene non siano stati inquinati dalle tradizioni successive, ritroviamo espressioni come maẖsevèt qodeshò , il pensiero di santità, in contrapposizione con maẖshevet Mastemàh , il pensiero di Mastemàh , l’angelo proposto alle potenze malvagie, (67), quindi non si può concludere una sequenza zoroastrismo-gnosi-Qabbalàh (337) , la variante del Zurvanismo come corrente dello zoroastrismo e alcune affinità con gli scritti di Qùmran che parlano di due spiriti nell’uomo (Manuale di disciplina) che sono stati posti da D-o stesso, uno di verità e dei figli di giustizia, uno dell’inganno, il primo sottoposto al potere del Principe della luce e dall’angelo delle tenebre per i figli dell’inganno (66), Khaìn non è il primogenito di Adamo ma Agrimas il primo vero figlio di Adamo generato con il demone Lilit, (vedi anche 224) , mah Adam in Tehillim 144/3 e Mah Enosh , Tehillim 8/5, la visione demonica femminile raccontata dal midrash e le analogie con il mito zurvanico (71)(73), la presenza di az “allora” nella Torah (da approfondire), lo Zohar e la creazione dei mondi, l’esempio del fabbro incapace di costruire qualche cosa, la dispersione delle scintille , le zichin, sono le faville, scintille che indicano i mondi antichi (90), zichin possono essere riferite anche a maziqin , “nocivo” attestato dallo Zohar come scorie e demoni (Zohar III 253a).
Dell’Idra Zutà (Piccola Assemblea) “Finchè il mondo non fu creato non si guardavano faccia a faccia, ed ecco perchè sono stati distrutti mondi primordiali e altri mondi primordiali sono stati creati”(Zohar III 292 b), “non si guardavano in faccia” significa la mancanza di stabilità, ricorda il midrash di “esseri creati schiena contro schiena”, entità androgene che non si poteva unire e riprodurre (90/92), le scintille che si disperdono rappresentano il seme che non è riversato nel grembo di una donna (93), vedi anche (94), una serie di passaggi assolutamente antropomorfi svelano una potenza creatrice che compie diversi tentativi per generare una struttura stabile, il Butzina de-qardinuta , letteralmente “le candele di oscurità” rappresentano il fabbro che non riesce a generare una struttura stabile e le scintille rappresentano i mondi non andati a buon fine, finchè , Attiqa Qaddishà “ Il Santo Antico”, riesce a completare l’opera attraverso le Sefirot (91).Yeshaya’ 45/2 “Nel Signore sarà giustificato tutto il seme di Israel”, che nel giudaismo significa la continuità e legittimità genetica, mentre nel cristianesimo una preparatio messianica per Gesù (95), spargere il seme è considerato malvagio, forse l’affinità tra zerà, seme con ra’, cattivo.(96).
ויצר אור ובורא חשך עשה שלום ובורא רע אנו יהוה עשה כל- אלה “Yotze ‘or, uboreh Ĥoshech oseh shalom uborè ra’, ani Y*** hoseh kol ellèh”
“Io formo la luce e creo le tenebre, produco la pace (completezza) e creo il male, Io il Signore faccio tutte queste cose. (Yeshaya’ 45 /7), inteso ha-or ha-mit’allemi, ovvero la luce che si occulta”(175).
L’interpretazione di Bereshit 36/31, “I Re di Edom”, sono citati in ordine i 7 re di Edom che regnarono prima di Israel, inteso come i mondi primordiali che furono distrutti (98), lo stesso mito dei mondi primordiali è riportato nel Bereshit Rabbà (91)
Il fronte e il retro, male senza bene e bene senza male non sono la completezza, il male non è effimero , questo impegna il nesso tra il male e il pensiero divino, l’idea di un pensiero divino che premedita il male e il bene in una loro coesistenza sfugge ai filosofi che basano il ragionamento sulla ragione (108) , il presunto dialogo fra l’apostolo Pietro e Simon Mago in cui Pietro rivela che D-o ha determinato delle coppie per questo mondo; in esse prima viene l’elemento cattivo, mentre l’elemento nuovo viene dopo “ (123), segreto sta in ha hamzagah , la miscela, (107), l’idea di perfezione è associata alla totalità, ‘irbuviyàh, la miscela, (111).
Nel pensiero cabalistico si presuppone che senza l’esistenza del male il mondo non sarebbe perfetto, in altri termini la conoscenza divina perfetta ha inserito gli opposti all’interno della costituzione del mondo, il male non sembra esistere nella prima manifestazione divina ma è necessario al mantenimento in essere della creazione inferiore. Il pensiero puro “divino” premedita il bene e il male e questa coesistenza è intesa come forma di esistenza (108), i teologi e i religiosi descrivono la divinità solo in termini di perfezione
Le decadi e le decalogie, decadi cosmiche in relazione con le Sefirot (132) il male primordiale, (tutto da 121 in poi), le kelippot, le scorze, pesolet , vedi indice analitico alle loro voci, le scorie, i re di Edom che regnarono e furono distrutti (Bereshit 36/31) (94 e 98) , il segreto dei re distrutti è il segreto delle temuròt (Temuròt è un termine per indicare le sefirot negative, il termine temuràh può significare “scambio, permutazione o sostituzione e delle klippòt,) create prima delle sefirot perché sono il giudizio (137), la spiegazione di “Prima che il Santo, benedetto egli sia creasse il mondo, Egli e il suo Nome erano una cosa sola”(Pirqe de rabbi Eli’ezer) ,(pag 138), “Non c’è differenza tra il Primo senza un inizio e L’Ultimo senza una fine” “ha Rishon beli reshit, Aẖaron boeli aẖarit”i il primo senza inizio l’Ultimo senza una fine”
Da David ben Yehudah he-Ĥasid “Solo En Sof è misericordia totale, priva di qualsiasi miscela di giudizio e di scorze. Invece le dieci sefirot rivelate hanno, da loro lato, scorze, perché insieme alla sefirat Keter fu creata la sua scorza perché essa precede tutto, come l’inclinazione al male precede quella del bene
[….] (141), come capiamo che il male viene prima del bene? Khàin venne prima di Evél , Esav prima di Jacov, Ismaèl prima di Izchàk la questione del primogenito vedi anche (214), nel Sefer ha Liqqutim l’interpretazione di Bereshit 25/23 “Ecco, due תמים gemelli erano nel suo grembo, il primo ad uscire era אדמוני tutto rosso ,il gioco di parole delle lettere תמ e מת perché i malvagi sono chiamati מתים, come è anche scritto che prima mondo la terra era del Tohu e poi del Bohu, dato che la scorza precede il frutto, (284), nel libro di Bereshit le tenebre vengono prima della luce, le tenebre sul volto del Tehom, la fonte contaminata fu aperta da Khàin e si è espansa nel mondo per mille generazioni (143), le hawayyòt come preesistenza sefirotica (vedi nota 2 a pag.146) e (165), la cabala di Ezra da Gerona "ha-hawayyot hayu we-ha-atzilut mekuddash, “Le hawayyot erano già esistenti ma l’emanazione (atzilùt) è una innovazione (164), collegamento con Tohu va Bohu (167), definizione cabalistica di Tohu va Bohu (173), Tohu è nominato prima di Bohu da l’impressione che il male venga prima del bene (174) “pesolet ha-Tohu”, Moshè Cordovero.
La privazione precede l’esistenza, identificando la privazione con Tohu” (260), “le scorie del caos (214), Yeshaya’ 45/7 Azri’el di Gerona traduce “crea l’oscurità” come ha-or mit’allem, la luce che si occulta. Il pensiero divino è il luogo in cui si verificano eventi rovinosi (210).
David ha Kohen, rabbino catalano, discepolo di Ramban o forse anche Izchàk Todros troviamo scritto in un manoscritto cabalistico:”Le forze dell’impurità erano state emanate prima di quelle della purezza, come è scritto in Mishlè 25/4”Libera l’argento delle sue scorie e solo allora portalo dall’orafo”. Come è scritto”Questi sono i re che regnarono sulla terra di Edom prima del regno di un re dei figli di Israele”(Bereshit 36/31), tali forze governeranno di notte”(fonte Miscellanea cabalistica -Paris Biblioteche Nazional de France.(212).
D-o crea i mondi ( da Bereshit Rabbà 9/2) e poi li distrugge perché troppo spirituali in una inversione del pensiero aristotelico che privilegia lo spirito alla materia mentre il D-o in Bereshit sembra compiaciuto del suo impegno a organizzare la materia “Dio crea i mondi e li distrugge, perché il re creò un mondo completamente spirituale e puro in cui ogni cosa era in potenza, tranne le cose che non si erano rivelate, ed Egli lo distrusse.
Creò poi un mondo più sottile ma non così sottile come il primo e questo è il motivo per cui le materie furono rivelate, ma dato che erano solo in potenza, Egli lo distrusse. Poi creò questo mondo spirituale e materiale e le cose rivelate in esso, tutte passate dalla potenza al’atto, ed esse si mantennero ed ecco perché è scritto:”Questi mondi mi sono piaciuti ma quelli non mi sono piaciuti”(218) no fonte, (probabile David ha Kohen, rabbino catalano, discepolo di Ramban e forse anche Izchàk Tòdros ), il commento al Sefer Yetzirah di Shem Tov che pone una nota interessante “Quando ascese al pensiero puro di creare il mondo, la Sua Sapienza determinò [ di farlo], fronte e retro, luce e tenebra, bene e male, materia e forma,misura e limite e, seguendo l’occultamento della gloria superna, fu emanata l’oscurità primordiale e dall’occultamento dell’effluvio fu creato qualcosa di simile a un luogo buio, che ha bisogno di luce di una candela per essere illuminato: ecco perché furono necessari la sapienza pura e lo splendore puro per dar forma a questi luoghi “Amude ha-Qabbalàh (233/234).
Il pensiero di Ibn Gabbay sulle sefirot perché manifestano le distinzioni delle creature (241). Itchàk ben Shelomoh Luria Ashkenazi, Ha ‘Ari, vita pensiero e opere, visse a Safed non più di due anni, non scrisse molto di suo pugno ma le sue lezioni furono ordinate e scritte da Chaym Vital (266/in poi).
Lo spargimento del seme collegato alle scorie esterne, i collegamento con il processo emanativo e il seme attestato nella Qabalàh del 200, (I.Luria ), la goccia di seme a rappresentata dalla lettera yud che è puntiforme, la emissione extrauterina di seme umano è simbolo delle sefirot( non proprio chiaro) (293), una interpretazione del bagno rituale(miqwè) , “raggiungere il nulla” (317), Tzadoq ha-Cohen di Lublino .
“Apprendiamo dalla creazione del mondo che, ogni cosa del mondo, la notte precede il giorno …. Dato che ogni cosa la privazione precede l’esistenza, ( Mic. 7/8) se sono caduto, mi rialzerò, se siedo nell’oscurità il Signore sarà la mia luce, poiché l’intera vita dell’uomo è fatta di tempo, oscurità e luce, e tale ciclicità si ripete, ma le tenebre vengono prima, perché la scorza precede il futuro!(320).
Il pensiero di Avrahàm Ytzkàk ha-Cohen Kook , un grande pensatore del XX secolo scriveva:
“Le riparazioni nel mondo sono necessarie, dato che D-o, sia Benedetto il suo Nome, ha stabilito che nel Suo mondo la scorza precede il frutto e ha reso il male necessario per indurre a perseguire e a ricercare il bene”(325)
fine
Caro Noiman, già il nome dell’editore (Adelphi) è garanzia di grande serietà. Mi è venuto in mente un abbinamento, e se è improprio mi scuso per la divagazione. Quand’ero ragazzo c’era a Milano un cinematografo chiamato Cinéma d'essai. Ebbene, ci andavo periodicamente senza neppure consultare la programmazione. Era di per sé una garanzia. Così è per Adelphi.
Ciò detto, se non avessimo già impaginato il prossimo numero di Ricerche Bibliche avrei inserito il tuo intervento come recensione del libro che ci hai esposto. Col tuo permesso, conto di farlo per il numero successivo. Grazie, Noiman.
Grazie Gianni, lo accetto volentieri, puoi anche lasciare la presentazione di questo mio metodo, ringrazio anche Margo, posso anche aggiungere che il documento principale di word è arrivato a oltre 700 pagine, da qualche mese ne ho aperto un altro, per facilitare la ricerca delle parole chiave sempre evidenziate per facilitare la ricerca automatica, ho disposto in fondo al primo documento un elenco progressivo delle parole chiave, un esempio: Shabbat, Noàch, mikvè, vero/falso, 15, Sinedrio, maledizione, orale, Miskhan, maldicenza, noachidi, noachide, milàh, kiddùsh, vino, ghevenat da’at, taglione, shabbat, regole, Adamàh, pesce, orecchio, tempo, he anomala, lulav, aravàh, muqtzeh, creazione, Shabatay Donnolo, pietre, makòm, pozzo/pozzi, memey/my, nervo sciatico, asino , bue, Bilah, emunàh, levirato, sogno, vacche , greco/greci, testimone........ ecc.
Lo scopo è duplice, questo elenco lo rileggo ogni volta metto mano al documento, velocemente lo scorro e nel tempo è diventato automatico collegare le parole chiave al contesto e all'argomento trattato, da qualche parte nel documento, essendo evidenziate e nella ricerca con il tasto "TROVA /EVIDENZIATO", risalgo velocemente all'argomento richiesto.
Un saluto
Noiman