Gesù e l omosessualità

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bgaluppi
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Re: Gesù e l omosessualità

Messaggio da bgaluppi »

Ma no, Marco. Ma quando si parla di "peccato" bisogna stare attenti ad usare il termine correttamente, perché hamartìa significa "mancare il bersaglio", ossia "fallire" in senso etico, dunque essere colpevole di qualcosa. Ma è ovvio che dove non c'è possibilità di scelta, non c'è colpa. Una persona che si trova ad essere attratta da persone dello stesso sesso non può scegliere di non esserne attratta. Se non è credente, accetterà la sua condizione e vivrà la sua vita in modo libero; se è credente, vivrà la sua vita in un continuo contrasto tra i suoi desideri e le sue pulsioni e la consapevolezza di non poterle soddisfare liberamente come avviene invece tra due persone eterosessuali.

Non è la stessa cosa che smettere di tradire il partner o mangiare maiale. Parla con gli omosessuali, come avrebbe fatto Yeshùa, entra nella loro testa e nel loro intimo, e capirai che le cose sono un po' più complicate di come le fai sembrare tu.
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bgaluppi
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Re: Gesù e l omosessualità

Messaggio da bgaluppi »

Aggiungo. La Bibbia insegna che l'uomo e la donna devono essere "una sola carne" e avere figli. Insegna a coltivare la bellezza e la profondità del rapporto sessuale tra i coniugi, che costituisce una parte fondamentale per la stabilità psichica della coppia. Pensa ora a questo. Nel caso in cui un uomo gay scelga consapevolmente di rinunciare alle sue pulsioni in virtù della sua fede, si troverà davanti due strade: evitare di sposarsi e avere quel rapporto con una donna che la Bibbia comanda, dunque rinunciare ad una parte fondamentale del suo essere, quella sessuale; oppure sposarsi ed avere figli, ma anche in questo caso avrebbe difficoltà ad avere un rapporto di coppia sano e completo, con tutte le conseguenze del caso.

Non dico quindi che il rapporto omosessuale sia giusto, perché andrei contro ad un princìpio biblico (la Bibbia, comunque, parla di sodomìa). Dico che essere omosessuali e anche credenti non è affatto facile, anzi costituisce un grosso problema. Questo tema mi lascia alquanto perplesso.
marco
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Re: Gesù e l omosessualità

Messaggio da marco »

Caro Antonio scrivere questo "quella persona è sbagliata perché non fa come dice la Bibbia, la giudichi" e scrivere quest'altro "Non dico quindi che il rapporto omosessuale sia giusto, perché andrei contro ad un princìpio biblico" ce ne passa!
Un omosessuale credente che decide di astenersi dal commettere azioni contrarie al volere Divino credo sia la normalità.
Rarità sono coloro che riescono a vincere questa insana passione attraverso la preghiera e la fede.
Raro sì, ma non impossibile.
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bgaluppi
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Re: Gesù e l omosessualità

Messaggio da bgaluppi »

Credo che una "insana passione" sia possibilissimo controllarla, se si sceglie di farlo. Non credo invece sia facile rinunciare ad essere ciò che si è. È importante distinguere tra chi pratica sesso di ogni tipo perché gli piace farlo da chi è omosessuale. Cioè, chi ha rapporti con uomini e donne indistintamente per scelta non è omosessuale, questo è ovvio.
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matteo97
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Re: Gesù e l omosessualità

Messaggio da matteo97 »

... per "par condicio" cito questo articolo a proposito dell'omosessualità.


Studi sui gemelli monozigoti dimostrano che l'omosessualità non è genetica



Dr. Neil Whitehead

Studi condotti negli ultimi decenni sui gemelli monozigoti in Australia, negli Stati Uniti e in Scandinavia, giungono tutti alla stessa conclusione: l'omosessualità non è un fattore genetico.

"Nella migliore delle ipotesi la genetica è un fattore secondario," dice il Dott. Neil Whitehead. Whitehead ha lavorato per il governo della Nuova Zelanda come ricercatore scientifico per ventiquattro anni, poi ha trascorso quattro anni a lavorare per le Nazioni Unite e per l'International Atomic Energy Agency. Più di recente, è stato nominato consulente presso le università giapponesi che si stanno occupando degli effetti delle esposizioni alle radiazioni. Il suo dottorato di ricerca è in biochimica e in scienze statistiche.

"I gemelli monozigoti hanno gli stessi geni o DNA. In condizioni prenatali sono nutriti allo stesso modo. Se l'omosessualità fosse causata da fattori genetici o condizioni prenatali e uno di loro fosse gay, allora anche il co-gemello dovrebbe essere gay".

"Perché hanno il DNA identico, quindi devono essere identici" osserva il Dott. Whitehead. Ma gli studi rivelano qualcos'altro. "Se un gemello monozigote ha un'attrazione per lo stesso sesso, la possibilità che questa tendenza riguardi anche il suo co-gemello riscontra una percentuale dell'11% negli uomini e del 14% nelle donne."

Poiché i gemelli monozigoti sono geneticamente identici, l'omosessualità non può che essere dettata geneticamente. "Pochi nascono gay", osserva. "Le cause predominanti che creano l'omosessualità in un gemello monozigote, senza che si manifestino anche nell'altro co-gemello, devono essere fattori post-nascita."

Il Dott. Whitehead crede che l'attrazione per lo stesso sesso (SSA) sia causata da "fattori non condivisi," cioè cose che accadono ad un gemello, ma non all'altro, o una risposta personale ad un evento accaduto ad uno dei due gemelli.

Ad esempio, un gemello potrebbe essere stato esposto a materiale pornografico o ad abusi sessuali. "Queste risposte individuali e idiosincratiche ad eventi casuali predominano i fattori ambientali", dice.

Il primo grande studio attendibile sui gemelli monozigoti è stato condotto in Australia nel 1991, seguito da un altro studio intorno al 1997 a cui si accodarono anche gli Stati Uniti nel 2000, insieme alla Scandinavia.

"Sono stati creati dei registri dove vengono catalogati tutti gli studi sui gemelli che col tempo si sono ampliati, e che oggi vengono usati anche in molti altri paesi. Esiste infatti un registro europeo per gemelli con una catalogazione di almeno 25.000 membri, ma uno dei più grandi in uso si trova in Australia, con più di 600.000 gemelli catalogati. "

Nel 2002 Bearman e Brueckner hanno studiato decine di migliaia di studenti negli Stati Uniti, rilevando che l'attrazione omosessuale concordata tra due gemelli monozigoti, è stata solo del 7,7% per i maschi e del 5,3% per le femmine, inferiore all'11% e al 14% dello studio australiano condotto da Bailey nel 2000.

Negli studi sui gemelli monozigoti, il Dott. Whitehead è stato colpito da come l'identità sessuale può essere mutevole.

"Sondaggi accademici dimostrano che vi è un cambiamento sostanziale. Circa la metà della popolazione omosessuale/bisessuale (in un contesto non terapeutico) si sposta verso l'eterosessualità nel corso della vita. Circa il 3% dell'attuale popolazione eterosessuale una volta si credeva fermamente omosessuale o bisessuale. "

"L'orientamento sessuale non è cementato", osserva.

Ancora più notevole, la maggior parte dei cambiamenti si verificano senza consulenze o terapie. "Questi cambiamenti non sono terapeuticamente indotti, ma accadono 'naturalmente' in vita, alcuni molto rapidamente", osserva il dottor Whitehead. "La maggior parte dei cambiamenti di orientamento sessuale sono verso l'eterosessualità."

Il numero di persone che hanno cambiato orientamento verso l'eterosessualità è maggiore del numero attuale di bisessuali e omosessuali combinati. In altre parole, gli ex-gay sono più numerosi dei gay attuali.

La fluidità è ancora più marcata tra gli adolescenti, come dimostrato dallo studio di Bearman e Brueckner. Hanno dimostrato che dai 16 ai 17 anni, se una persona ha avuto un'attrazione romantica per lo stesso sesso, questa ha poi cambiato il suo orientamento un anno più tardi."

Eppure, molte idee sbagliate persistono nella cultura popolare. Vale a dire, che l'omosessualità sia un fattore genetico. "Gli accademici che lavorano nel campo scientifico non sono affatto felici per le raffigurazioni degli omosessuali da parte dei media" osserva il Dott. Whitehead . "Ma loro preferiscono non farsi coinvolgere dal lato attivista".
Ultima modifica di matteo97 il lunedì 26 agosto 2019, 17:06, modificato 5 volte in totale.
peppe
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Re: Gesù e l omosessualità

Messaggio da peppe »

Argomento duro da digerire. Anche quando ero tdg ero abituato a condannare chi era e praticava l'omosessualità. Solo che vi erano le solite contraddizioni: Tu devi condannare la pratica non la persona. E già perchè se uno è un omicida devo condannare l'omicidio ma preservare la persona? Comunque a tal proposito ho letto da una fonte la seguente frase che mi è apprsa molto riflessiva: « Ma allora perché Gesù non ha mai nominato gli omosessuali? A mio parere ciò è avvenuto perché per lui “al centro” di ogni cosa c’era “la persona”. Già la “Persona”, con la “P” maiuscola, senza differenza fra uomo (ebreo o non ebreo, giusto o sbagliato), donna (fedele o peccatrice) o bambino. E l’aveva detto chiaro: “Chi e’ senza peccato scagli la prima pietra!”. Assunse così, nei fatti, nei confronti degli omosessuali, un atteggiamento analogo a quello tenuto da Papa Francesco, che al riguardo ha detto:“Chi sono io per giudicare un gay?”. » È vero che sotto la Legge era vietata tale pratica, come viene ribadita dall'apostolo Paolo, ma se ci concentriamo sull'atteggiamento di Yeshùa, questa potrebbe essere la spiegazione del perchè egli non parli dell'omosessualità. Egli considerava i peccatori coloro che doveva aiutare a rimettersi moralmente e spiritualmente dalle condizioni religiose da cui provenivano. Egli portò una brezza di sollievo per tutta le gente che si trovava schiava di quel sistema religioso, fatto di obblighi e divieti. Pensando poi allo scopo della Legge, cosa di cui Paolo affermò, trovava adempimento nell'amore (Romani 13,10). Questa potrebbe essere una'altra spiegazione che può andare a braccetto con l'insegnamento di Gesù. Egli condannè l'adulterio ed il divorzio, cosa invece molto in voga ai suoi tempi. Dovremmo allora anche oggi condannare il divorzio come si usava allora, a meno che il marito (chissà perchè non anche la moglie) non dava un certificato di divorzio per prendere un'altra moglie. Allora era legittimo sotto la Legge. Ma Gesù cambiò la legge riconfermandone una più vecchia, risalente alla creazione di Adamo. (Genesi 2,24; Marco 10,6-9) Per cui, Gesù ripristinò una situazione che sotto la legge era stata per tanto tempo disattesa. Che dire, Yeshùa non si è mai espresso in merito, ma non ha parlato neanche delle eventuali devianze descritte nella Legge. Forse non le conosceva? Certo, se nò come poteva "adempiere" la Legge e pagare il riscatto per il suo popolo?
peppe
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Re: Gesù e l omosessualità

Messaggio da peppe »

Aggiungo Marco 10,17-23 Mentre Gesù usciva per la via, un tale accorse e, inginocchiatosi davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?» 18 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne uno solo, cioè Dio. 19 Tu sai i comandamenti: "Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dire falsa testimonianza; non frodare nessuno; onora tuo padre e tua madre"». 20 Ed egli rispose: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia gioventù». 21 Gesù, guardatolo, l'amò e gli disse: «Una cosa ti manca! Va', vendi tutto ciò che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». 22 Ma egli, rattristato da quella parola, se ne andò dolente, perché aveva molti beni. 23 Gesù, guardatosi attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno delle ricchezze entreranno nel regno di Dio!» Quello che si legge in questo vangelo rivela quale era la mentalità di Yeshùa, ovvero quella di interessarsi del prossimo, non di quante preghiere poteva fare un adoratore formale, o di mostrare devozione al Padre. Invece quì osserviamo il Maestro rivolgersi pacatamente al giovane ricco come ad una persona bisognosa, della quale non interessavano i precedenti sessuali. Mentre la ricchezza fu il problema che impedì a questo giovane di seguire Yeshùa. Da notare cosa era tenuto ad osservare secondo il Messia: "Non uccidere; non commettere adulterio; non rubare; non dire falsa testimonianza..." Tutti comandamenti della Legge ma estrapolati ad uso del Figlio di Dio, quali cose a cui in risposta il giovane aveva candidamente risposto. Il problema di quel giovane fu subito evidente. Nonostante vantasse la sua osservanza alla legge mancava di misericordia, nopn volendo separarsi dalle sue ricchezze. Con questo sostengo che ciò che insegna Cristo in merito a ciò che bisogna fare per entrare nella vita eterna o indefinita come vogliamo chiamarla, si deve osservare certi comandamenti che mirano al rispetto ed alla dignità umana e tralasciandone altri vuol dire che non sono necessari. Ma Paolo espone una tesi un po diversa a chi dare credito? Sono d'accordo su ciò che deve valere come insegnamento? Confrontiamo: 1Corinzi 6:9-11 9 O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, 10 né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio. 11 E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio! Quì è evidente che Paolo tiri fuori l'immoralità, cosa invece assente nelle parole di Gesù, eccetto l'adulterio. Per cui concludo dicendo (chiaramente questa è solo la mia opinione non un dogma), che Paolo proveniente dal suo retaggio religioso (nel sito si sostiene che Paolo non si convertì mai), abbia ovviamente ribadito i dettami della Legge. Ma in Gesù troviamo stravolgimenti se così si possono definire. Perchè se per la Legge tutti vi erano sottoposti ed anche Gesù lo fu, ma Egli l'appese sulla croce eliminandola dall'accusa che impediva agli uomini di accostarsi a Dio (Bastava essere impuri cerimonialmente per essere rifiutati. Leggere a questo proposito il racconto del buon samaritano). Questi stravolgimenti che non trovano riscontro nelle lettere di Paolo (che nello specifico non sono dirette a tutti ma a chi era sotto la Legge), possono far comprendere che l'omosessualità non era il problema che poteva precludere la salvezza. Era l'amore, a 360 gradi che doveva essere evidente. E se due persone dello stesso sesso si amavano, come ha detto il Papa: chi siamo noi dal giudicarli?
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Gianni
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Re: Gesù e l omosessualità

Messaggio da Gianni »

Grazie, Matteo97, per aver riportato quell'interessante articolo sull'omosessualità, il quale dimostra ciò che gli psicologi sanno da sempre: che non è genetica.
peppe
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Re: Gesù e l omosessualità

Messaggio da peppe »

Faccio un'altra riflessione (sempre parere personale), in riferimento al vangelo di Luca 7, 41-48 (Yeshùa si rivolge al fariseo che l'ha invitato): «Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. 42 Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?». 43 Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». 44 E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. 45 Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. 46 Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. 47 Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco». 48 Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». Chi aveva peccato di più? Secondo me (penso anche secondo voi) il fariseo che aveva omessa le azioni di ospitalità previste. Inoltre la parabola fa luce su che sorta di atteggiamento dobbiamo mostrare verso gli altri peccatori, poichè tutti siamo peccatori. La prostituta, o un omosessuale possono essere visti come il fariseo guardò la prostiturta, che come sappiamo in qull'epoca una bambina cresciuta senza genitori, venduta e sfruttava finiva spesso a fare quel mestiere. Quindi in questo contesto Gesù non le dirà "Va e non peccare più" come ha fatto con l'adultera. Comprese la condizione di questa donna addirittura vantandola di essersi comportata più degnamente del fariseo che si era mostrato piuttosto ostile alla peccatrice e poi, di riflesso anche contro Yeshùa. Quindi, anche se possiamo obiettare alla situazione che vivono gli omosessuali, non sta a noi considerarli indegni di entrare nel Regno di Dio. Rischieremmo di fare come il fariseo. Dovremo invece, come fece Gesù essere pronti a perdonare. L'amore, come espresso dal Maestro, permetterà il perdono dei peccati, anche se questi possono essere molti. Dimentichiamo di guardare un omosessuale alla stregua di un condannato perchè questo non è compito nostro deciderlo.
amos74
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Re: Gesù e l omosessualità

Messaggio da amos74 »

bgaluppi ha scritto: martedì 7 marzo 2017, 18:54
Per quanto mi riguarda, e in base a ciò che insegna la Scrittura, l'omosessualità non è migliore né peggiore della sodomia eterosessuale, anch'essa condannata (in quanto la sodomia non è soltanto concernente il rapporto omosessuale maschile, ma riguarda anche quello eterosessuale e persino i rapporti con gli animali). Stessa cosa vale per l'idolatria. Tutte queste pratiche sono proibite nella Torah e punite severamente, e restano proibite nelle Scritture Greche.
Antonio ciao, devo contraddirti :la Torà non proibisce affatto il coito anale eterosessuale, all'interno ovviamente di una relazione lecita (per esempio, tra marito e moglie).
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