Confidenziale

Janira
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Re: Confidenziale

Messaggio da Janira »

Anche io penso che sia un argomento delicato, perchè spesso ho visto che si cerca di "spiegare" agli ebrei quasi con sufficienza che 2000 anni fa è successo qualcosa che "loro" non possono capire. Si nega poi l'importanza della saggezza millenaria che è stata tramandata da maestro a discepolo( Torah orale), quando invece è il fulcro per la vera comprensione della Torah scritta. Credo in effetti che i presupposti per un punto d'incontro siano minimi... Un bel po' di tempo fa avevo cercato di approfondire il significato dei sacrifici nella Torah scritta, perchè i cristiani da lì partono per giustificare tutto. Ma non si arrivò ad una conclusione, a quanto ricordo.
stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

SHALOM , SI piacevolmente sorpresa vedere GIANNI e JANIRA ,'' :-)

LUIGI comunque crede a cio' che legge ,...magari non e' tradotta correttamente ,ma non e' sua colpa ..
LUIGI dovrebbe capire che il nostro credo , dico nostro perche' sono di fede evangelica come lui '' .. ;) non e' il credo la fede di tutti ...
e poi si spiega male ...come me ...
Ma perché non cercate di spiegare voi in scritture ebraiche cosa vogliono dire i versetti citati da Luigi? ..
Comunque vi assicuro che ci sono ,''pastori''... predicatori molto ben preparati ,che prendono succo dalla S. TORAH E DALLA LEGGE ... ne parleremo ,..


come avevo detto ero qui solo per augurare , Rosh Hashanah,.
SI celebra l’anniversario della creazione della specie umana"..Facciamo l’umano …” [Gn. 1:26]

...............

"Isaia 58,11.
Alla vigilia di Rosh Hashanah, il Capodanno ebraico,( quest'anno cade questa sera questo e' il verrsetto che si recita sulla tomba dei giusti.
DIO TI GUIDERA' SEMPRE, SAZIERA' IL TUO SPIRITO PUR NEI LUOGHI PIU' ARIDI E RINVIGORIRA" LE TUE OSSA. TU SARAI UN GIARDINO VERDEGGIANTE E UNA FONTE DALL'ACQUA PERENNE.

ונחך הי תמיד והשביע בצחצחות נפשך ועצמותך יחליץ והיית כגן רוה וכמוצא מים אשר לא יכזבו מימיו.

.....Reboot
Rav. Tzvi Freeman
Il tempo non è una fila macchine legate l'una all'altra.
Un anno non viene trascinato dall'anno precedente. Il presente non è legato al passato. Il futuro non è schiavizzato dal presente.
Piuttosto, ogni anno arriva nuovo dal suo Creatore, un anno che non era mai stato prima e che non avrebbe mai potuto essere conosciuto prima del suo arrivo.
Ecco perché chiamiamo Rosh Hashanah "la nascita del mondo" nelle nostre preghiere. Il passato è tornato al suo posto, per non tornare mai più. Con il soffio dello shofar, l'intera Creazione viene rinnovata.
Da questo punto in poi, anche il passato esiste solo in virtù del presente ".


..... UN PO DI STORIA O DI STUDIO ..(da"Italia Jews")
.Il calendario
"La prima parola della Torà indica la consapevolezza del significato del tempo 'Bereshit (בְּרֵאשִׁית)' - " Nel principio ..." (Gen. 1:1) - L'antico calendario egiziano (così come tutti gli altri popoli), come l'attuale calendario mondiale gregoriano, seguiva il corso del sole. Il faraone, come il sole, veniva talvolta chiamato "figlio di Ra" e sosteneva di supervisionare tutto sulla terra (Il nome "Ramses" può significare "Ra lo ha dato", anche se è più probabile che Amenhotep II [un nome basato sulla fusione degli dei Amon e Ra] fosse il faraone dell'Esodo), è interessante notare che la parola ebraica per male o il male è "Ra (רַע)" ...
E il primo comandamento dato ai figli d'Israele (nel suo insieme, come nazione) fu di celebrare la Luna Nuova, questo è "Rosh cHodesh" (ראש חודש), o la dichiarazione di inizio (o capo) del "nuovo mese", vale a dire per quanto riguarda il primo mese della loro redenzione (Eso. 12:2).. In altre parole, il mese (della primavera (Aviv nell'emisfero settentrionale) della Pessach (Pasqua ebraica) segna l'inizio dei mesi (cioè Rosh cHodashim - 1° mese - questa è Nissan, inizia a contare i mesi dell'anno liturgico delle feste ebraiche, sacerdotale, Templario, cioè; lo cambio di turno dei sacerdoti di Israele), "non dell'anno".
Nota che la parola mese (cioè cHodesh [חוֹדֶשׁ]) deriva dalla radice cHadash (חָדָש), che significa "nuovo" e quindi la redenzione della Pessach (Pasqua ebraica), liberazione degli ebrei dall'egitto, intendeva segnare un "nuovo inizio, o tornare alle antiche radici del tempo" per il popolo ebraico.
Sul nome dei mesi biblici: nell'era pre-babilonese, troviamo nelle Sacre Scritture (Tanach) solo quattro mesi sul calendario che sono identificati dal nome: Il 1 mese (chiamato anche il mese 'Primavera', cioè; Aviv [אביב] - Eso. 13:4), Il 2° mese (chiamato; 'Radioso (זִו)' - Ziv [1Re 6: 1 e 6:37), Il 7° mese (chiamato; dei "Forti" - Eithanim [אֵתָנִים] - I Re 8: 2), L'ottavo mese (chiamato; "raggrinzito, appassito" Bul [בּוּל] - I Re 6:38).
Gli altri mesi erano noti per il loro posto nel calendario - ad esempio, terzo mese, quarto mese - dal primo mese: prima per il fatto che è il mese in cui il nostro popolo ha lasciato l'Egitto, il mese in cui siamo diventati una nazione ebraica.
Apparentemente, anche i quattro mesi che avevano nomi nelle Scritture erano spesso citati nella loro posizione numerica nel calendario, con i nomi che servivano come titoli secondari che accompagnano i loro numeri.
.Nel Talmud (Trattato; Rosh Hashanah 1: 2) è attestato che i nomi moderni dei mesi "sorsero attraverso gli ebrei rimpatriati da Babilonia", all'inizio del ritorno dalla prigionia babilonese, circa 350 dall'era comune.
Mentre molti sostengono che i nomi siano in realtà presi dalla lingua babilonese, altri sostengono che è probabile che molti, se non tutti questi nomi siano davvero ebraici, ma che la pratica di chiamare mesi per nome anziché la loro posizione numerica sul calendario ebbe effettivamente origine dall'esilio babilonese. (Likutei Sichot, vol. 23, pp. 214)
Quindi, perché abbiamo iniziato a usare questi nomi? Perché non attenersi alla pratica biblica di riferirsi ai mesi per il numero di essi?
Nachmanide (1194-1270) suggerisce che ciò è coerente con la profezia di Geremia: "Ma pure, ecco, i giorni vengono, dice il Signore, che non si dirà più: Il Signor vive, il quale ha tratti i figliuoli d’Israele fuor del paese di Egitto;", ma: Il Signore vive, che ha tratti i figliuoli d’Israele dal nord [Babilonia]... "(Geremia 16: 14-15)
Il sistema originale doveva menzionare i mesi in ordine numerico, a partire da "Primavera (Aviv) nell'emisfero settentrionale - Israele". Quindi, ogni volta che una persona menziona un mese, in effetti ricordava l'esodo dall'Egitto: "siamo, diciamo, nel sesto mese, sei mesi dal mese dell'Esodo." - Pertanto, la nomina numerica è stata un costante promemoria della nostra liberazione dall'Egitto.
Per ragioni simili, sostiene il rabbino Nachmanide (1194-1270), non abbiamo nomi per i giorni della settimana. La domenica si chiama "Primo giorno", il lunedì è "Secondo giorno" e così via - perché contiamo costantemente fino a Shabat (il settimo giorno).
Ogni volta che menzioniamo numericamente il giorno della settimana - qualsiasi giorno della settimana - stiamo adempiendo il precetto divino (Esodo 20: 😎 per sempre "ricorda il giorno di sabato per renderlo speciale (kadosh)"
(da"Italia Jews".
stella
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Re: Confidenziale

Messaggio da stella »

non servono le parole .
https://www.facebook.com/angelicaedna.b ... 2494897473

.Venite, saliamo al monte
del Signore, affinché possiamo camminare
sui sentieri dell'Altissimo.
E delle nostre spade faremo zappe,
e delle nostre lance falci.
Una nazione non leverà più la spada contro l'altra.
E nessuno avrà paura, perché la bocca del
Signore degli Eserciti ha parlato.

buona giornata.
Janira
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Re: Confidenziale

Messaggio da Janira »

Come Stella, oggi voglio condividere con voi un'annotazione di Rabash che ho avuto il privilegio di tradurre dall'inglese( perciò siate clementi, tradurre è sempre un po' tradire).

884. La preghiera di Rosh Hashanah

Nella preghiera di Rosh Hashanah diciamo: “Beato l'uomo che non si dimentica di Te e il figlio dell'uomo che si sforza in Te”. Dobbiamo chiederci: se non si dimentica del Creatore, qual è il significato dell'impegno?

Nella preghiera “Aiuto dei nostri padri” diciamo: “Beato l'uomo che ascolta le Tue Mitzvot [precetti] e pone la Torah [legge] nel suo cuore”.

Dobbiamo capire il significato di obbedire alle Mitzvot del Creatore. Dobbiamo dire: “Beato è l'uomo che fa o osserva le Tue Mitzvot”, e non “ascolta le Tue Mitzvot”. Inoltre, cos'è la “Tua parola” e cos'è la “Torah”? Qual è il significato di “parola” e di Torah, cosa significa “mettere nel suo cuore”? Come si fa a porre la Torah e le parole nel cuore e perché è necessario porre nel cuore e non nella mente?


Inoltre, cosa significa che nella preghiera di Rosh Hashanah diciamo: “Malchuiot [regalità], ricordi, Shofarot [pl. di Shofar (un corno festivo)]”? I nostri saggi hanno detto: “Malchuiot [regalità], così Mi incoronerete. I ricordi, perché il ricordo di voi salga davanti a Me”. E con che cosa? Con uno Shofar”. Qual è la connessione e quale la ragione per cui lo Shofar provoca regalità e il ricordo?

Inoltre, Rosh Hashanah è chiamato “il giorno del giudizio”. Inoltre, che cos'è il mese di Elul e la questione della ripetizione e dell'ordine della preghiera prima di Rosh Hashanah?

La cosa più importante è non dimenticare il Creatore nemmeno per un momento. Come possiamo essere ricompensati con questo? Impegnandoci ogni volta con più fervore e con più forza e potenza. In questo modo siamo ricompensati con la qualità di “ricordare”. È per questo che la formulazione è nella forma di consiglio.

Inoltre, “Beato chi ascolta le Tue Mitzvot”, il che significa che c'è il fare e c'è l'ascoltare. “Ascoltare” significa che siamo ricompensati con l'ascolto dalla bocca del Creatore, che si chiama Dvekut [adesione] di spirito con spirito. Questo è considerato come Dvekut, cioè che ascoltiamo Colui che dà la Torah.



Egli interpreta che il modo per essere ricompensati con essa è quello di “porre la Tua legge nel suo cuore”, e non nel cervello, che è l'intelletto, perché l'intelletto serve solo all'uomo; è solo una forza esterna. Per questo l'uomo è chiamato “il cuore”, come sta scritto: “Perché l'inclinazione del cuore dell'uomo è malvagia fin dalla giovinezza”.

“La Tua parola” significa che si deve credere che tutte le parole che si pronunciano dalla bocca sono solo grazie al potere del Creatore, e questo si chiama ‘la Tua parola’. Se una persona ci crede, non dirà certamente parole oziose, non mentirà, non spettegolerà e non calunnierà, poiché la luce in essa trasforma il male del suo cuore in bene, e allora sarà ricompensata con l'ascolto della Torah.

Per quanto riguarda “Malchuiot [regalità], ricordi, Shofarot [pl. di Shofar]”, così il ricordo di voi salirà davanti a Me, cioè tutta la forza del ricordo che è in voi sarà solo davanti a Me, cioè davanti al Creatore, cioè per il Creatore.

Inoltre, c'è la questione dell'accettazione del giogo del regno dei cieli, che avviene a Rosh Hashanah, poiché questo giorno è l'inizio del mese, e quindi abbiamo bisogno di una nuova disposizione, cioè accettare il giogo del regno dei cieli, e potremmo dimenticarlo. Ecco perché dice “ricordi”, che dobbiamo sempre ricordare l'accettazione del giogo del regno dei cieli. Il modo per non dimenticare è lo Shofar. Lo Shofar è chiamato “la bellezza di Rabbi Yochanan”, Shufra [aramaico: bellezza] di Adam HaRishon, e la bellezza è chiamata...(la nota si interrompe qui n.d.T)
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Per chi ha il privilegio di leggere l'ebraico, ecco l'originale:

884. תפילת ראש השנה
בתפילת ראש השנה אנו אומרים, "אשרי איש שלא ישכחך, ובן אדם יתאמץ בך". וצריך לשאול, אם הוא לא שוכח מה', מהו ענין התאמצות.

ובתפילת "עזרת אבותינו" אנו אומרים, "אשרי איש שישמע למצוותיך ותורתך ודברך ישים על לבו".

וצריך להבין, מהו פירוש שמיעה למצוות ה'. צריך לומר, אשרי איש שעושה, או ששומר את מצוותך, ולא שישמע למצוותך. וכן מהו דברך, ומהו תורתך. מהו פירוש דיבור ומהו תורה. וכן מהו ישים על לבו, איך שמים תורה ודיבורים על הלב. וכן למה צריכים לשים על הלב ולא במוח.

וכן מה זה שבתפילת ראש השנה אנו אומרים "מלכויות, זיכרונות, ושופרות". וחז"ל אמרו, "מלכויות, כדי שתמליכוני. זיכרונות, שיעלו זכרונותיכם לפני. ובמה, בשופר". איזה קשר ואיזה סיבה הוא שהשופר יגרום למלוכה ולזיכרון.

וכן ראש השנה נקרא "יום הדין". ומהו חדש אלול, וענין חזרת וסידור התפילה לפני ראש השנה.

והענין הוא, כי בעיקר אסור לשכוח אף רגע מהבורא יתברך. ואיך זוכים לזה, על ידי זה שהאדם מתאמץ כל פעם ביתר רוח, וביתר שאת ועוז, על ידי זה זוכים לבחינת "זכירה". לכן הנוסח היא דרך עצה.

וכמו כן, "אשרי איש שישמע למצוותיך", היינו שיש בחינת עשייה ובחינת שמיעה, שענין "שמיעה", היינו שזוכים לשמוע מפי ה', שזהו נקרא אתדבקותא רוחא ברוחא, שהוא בחינת דביקות, היינו ששומעים את נותן התורה.

והוא מפרש שהעצה לזכות לזה היא "שתורתך ישים על לבו". ולא במוח, שהוא השכל, כי השכל הוא רק משמש לאדם, שהוא רק כוח חיצון. כך האדם נקרא הלב, כמו שכתוב, "כי יצר לב האדם רע מנעוריו".

"ודברך", היינו שהאדם צריך להאמין, שכל הדבורים, שהאדם מוציא מפיו, הוא רק בכוח ה', שזה נקרא "דברך". ואם האדם מאמין בזה, אזי בטח לא ידבר דברים בטלים, ושקר, ורכילות, ולשון הרע - על ידי זה שהמאור שבה מחזיר את הרע שבלבו לטוב, אזי הוא זוכה לשמיעת התורה.

וענין מלכויות זיכרונות שופרות, זכרונותיכם שתעלה לפני, היינו כל כוח הזיכרון, שיש בכם, יהיה רק לפני, היינו לפני ה'. זאת אומרת, עבור ה'.

ויש קבלת עול מלכות שמים, שזה בראש השנה, כי יום זה הוא התחלת החדש, אזי צריכים סידור חדש, היינו קבלת עול מלכות שמים. וזה יכולים לשכוח. לכן הוא אומר, זיכרונות, שצריכים לזכור תמיד את הקבלת עול מלכות שמים. והעצה, שלא לשכוח, הוא השופר. ומה השופר נקרא בחינת יופי דרבי יוחנן, שופרא דאדם הראשון, ויופי נקרא...
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Gianni
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Re: Confidenziale

Messaggio da Gianni »

Grazie, Janira, per questa profonda e significativa citazione.
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Re: Confidenziale

Messaggio da Janira »

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Re: Confidenziale

Messaggio da Gianni »

:-) .
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Re: Confidenziale

Messaggio da Luigi »

Janira ha scritto: mercoledì 2 ottobre 2024, 17:53 Questo è quello che noi possiamo leggere nelle traduzioni. Probabilmente hai ragione nell'interpretare tali scritti con quest'ultima affermazione
"E dunque tutti abbiamo peccato, non vi è alcun giusto "Salmi 143, 2" ,neppure uno recita la scrittura, ma siamo resi giusti per la grazia di Dio, mediante la fede in Gesù."

Se per fede in Gesù si intende fede nella necessità di credere letteralmente nell'espiazione dei peccati dell'umanità mediante la sua morte sulla croce, allora purtroppo non c'è possibilità di trovare coerenza con le Scritture ebraiche. Il che per me non è un problema, perchè continuo a credere che il messaggio originale di Yeshua possa essere ben diverso da questo. Però sarebbe veramente più onesto riconoscere che questa è una fede che non ha radici nell'ebraismo e semplicemente viverla come una nuova religione. Certo a me verrebbe da chiedere quale sia la vera origine di questa interpretazione, ma immagino che possa pure essere accettata senza porsi tanti problemi.
Cara Janira, se la NR differisce dal testo greco originale di qualche virgola non lo so, ma so come Paolo in CHI ho creduto e credo.
Poichè quando mi è stato annunciato il vangelo della Grazia di Gesù Cristo il Figlio di Dio, quando mi annunciarono che LUI sul duro legno della croce aveva dato se stesso pure per me,
e che poteva perdonare i miei peccati, poteva liberarmi da quella tristissima condizione di oppressione che mi aveva portato a non dormire-riposare per quasi 2 anni, ecco che senza se e senza ma, ho creduto in LUI, ho invocato il Suo Nome, GLI ho chiesto di perdonarmi e liberarmi da quella condizione,
e miracolo fu;
LUI mi perdonò, mise pace e gioia ineffabile nel mio cuore, e da allora sono trascorsi quasi 30 anni;
30 anni che condivido la mia esperienza.
Janira le persone hanno bisogno di fatti e non parole.
Le persone senza Cristo "a mio avviso", vivono senza pace, con quel vuoto esistenziale in cui vivevo io, frutto del peccato.
Il Signore Gesù disse inoltre:
Giovanni 5, 39 Voi investigate le Scritture, perché pensate di aver per mezzo di esse vita eterna; ed esse sono quelle che testimoniano di me. 40 Ma voi non volete venire a me per avere la vita.
Giovanni 6,37
Tutto quello che il Padre mi dà verrà a me; e colui che viene a me, io non lo caccerò fuori


Ed io questo ho fatto; ho creduto in LUI ed in ciò che ha fatto anche per me sul duro leggo della croce, e LUI mi ha perdonato, mi ha salvato, e lo dimostra il fatto che, quel velo d'ombra nera,
e quel peso del peccato è scomparso dalla mia vita , e sono gioioso e allegro da circa 30 anni.

Quando LUI dice in Matteo 11, 28
Venite a me voi tutti che siete aggravati , afflitti stanchi, oppressi, ed IO vi darò riposo......

ecco che non mi sono soffermato a considerare se i punti e le virgole erano al loro posto, ma ho creduto in LUI, e a LUI mi sono rivolto con umiltà,
ed ecco, vivo e godo del miracolo della salvezza, della Nuova Nascita da decenni.

L'orgoglio, e la mancanza di fede nel Salvatore Cristo, "a mio avviso" sono il vero problema dell'uomo
Stammi bene
Janira
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Re: Confidenziale

Messaggio da Janira »

Caro Luigi, io ammiro la tua fede e non voglio assolutamente metterla in discussione perchè sarebbe un grave peccato. Sono inoltre assolutamente sicura che la tua vita sia profondamente cambiata, ma questo non può essere il fondamento per dimostrare che un'interpretazione è vera. Anche la mia percezione della vita è profondamente cambiata da quando ho iniziato a studiare la Kabbalah, ma non posso certo con questo "dimostrare" che sia questo il vero significato della Torah, anche se ti assicuro che lo credo al 100%. Poichè poi questo è un forum "scientifico", dobbiamo confrontarci su quel terreno. Purtroppo è qualcosa che nemmeno io potrei fare, poichè le mie conoscenze sono molto limitate, ma ho una fissa: la coerenza. Se Yeshua era ebreo, se Paolo e coloro che hanno scritto il Nuovo Testamento erano ebrei, quello che hanno insegnato non può stravolgere e annullare una traduzione millenaria di un popolo che ha Rivelato il Creatore, cioè ha avuto una relazione diretta con questa Forza Superiore. Gli ebrei per millenni si sono tramandati questa saggezza, hanno insegnato a chi era meritevole come essere in adesione con il Creatore. E questa saggezza non prevede che per avere una relazione vera con Il Creatore debba morire un uomo, nè che questo possa cancellare l'inclinazione al male di un altro individuo. Per la saggezza ebraica, ogni uomo nasce per avere una parte attiva nella correzione dell'inclinazione al male, da quando l'uomo è comparso sulla Terra. Continuo comunque a credere che ci sia una chiave di lettura del NT coerente con l'ebraismo, forse nascosta tra aggiunte e distorsioni del pensiero originale, chissà. Noiman e tutti gli amici ebrei o esperti di ebraismo che sono passati su questo forum, sicuramente avrebbero potuto aiutare in questa ricerca, ma manca un elemento dall'altra parte: chi crede nel sacrificio di Yeshua non ha molto interesse nel mettere in discussione questo argomento.
Janira
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Re: Confidenziale

Messaggio da Janira »

Condivido con voi la Lettera n 34 di Rabash, in cui si accenna come un uomo possa portare l'umanità dalla parte del merito. Potrebbe essere questo il pensiero dei saggi che sta dietro alla teoria del sacrificio di Yeshua? Evidenzio nel testo la frase in questione, magari Noiman potrà commentarlo per approfondire il suo significato.

Lettera 34
Vigilia di Rosh Hashanah [Vigilia del Nuovo Anno Ebraico], 14 Settembre 1947

Ai miei amici, possano loro vivere per sempre.

Dopo essermi avvicinato a voi nell’immaginario luogo materiale, speriamo di avvicinare i cuori, poiché non abbiamo avuto una corrispondenza per molto tempo e l'azione fisica porta unione, com’è detto nella preghiera di Rosh Hashanah [il servigio della Vigilia del Nuovo Anno ebraico]: “E diventeranno tutti una sola società”. In questo stato, sarà più facile "Fare la Tua volontà con tutto il cuore”.

Questo è così perché è difficile lavorare con tutto il cuore quando non c'è una società. Invece, una parte del cuore rimane in cerca del suo proprio beneficio e non per il bene del Creatore. Si parla di questo nel Midrash Tanhuma: “‘Vi trovate oggi’, così come il giorno a volte splende e a volte si oscura, così accade a te. Quando è oscuro per te, la luce del mondo splenderà per te, com’è detto: 'Ed il Signore sarà su di te una luce eterna'. Quando? Quando tutti voi sarete una società, com’è scritto: ‘Viva ognuno di voi in questo stesso giorno’.

In genere, se qualcuno prende un mucchietto di bastoncini, riesce a spezzarli tutti in una volta? Ma presi uno alla volta, anche un bambino riuscirà a romperli. Allo stesso modo, trovate che Israele non sarà redento fino a quando non sarà una sola società, com’è detto: 'In quei giorni ed in quel momento, dice il Signore, i figli di Israele giungeranno, loro ed i figli di Giuda insieme'. In questo modo, quando saranno uniti, riceveranno il volto della Divinità".

Ho presentato le parole del Midrash, affinché non pensiate che l’argomento del gruppo, che è l'amore per gli amici, si rapporti a Hassadim. Piuttosto, è l'insegnamento dei nostri saggi, i quali videro quanto fosse necessaria l'unione dei cuori in un solo gruppo per la ricezione del volto della Divinità.

Sebbene ci sia sempre un amico che si mette in mostra e urla: "Unite le vostre mani in un solo gruppo!" e attribuisce sempre la negligenza agli amici, io non posso comunque escluderlo dallo stare tra gli amici che non sono negligenti in questa materia, e questo deve essere sufficiente per la comprensione.

Per prima cosa, speriamo che nel nuovo anno, Shin-Tav-Het-Yod [“Possiate vivere” ma anche l'anno del calendario ebraico, conteggiato in lettere (1949-50)], il Creatore ci dia la vita eterna, com’è scritto: "Poiché Dio mi ha concesso un'altra discendenza al posto di Abele", ecc., e "Possiate vivere" si avvererà.

Il significato di Rosh Hashanah [la Vigilia del Nuovo Anno] è un nuovo inizio, quando l’uomo inizia a costruire una nuova struttura. È come dissero i nostri saggi: "Un uomo deve sempre considerarsi metà peccatore, metà giusto. Se compie una singola Mitzva [buona azione/comandamento], che sia felice, poiché ha posto se stesso e il mondo intero dalla parte del merito. Se compie una sola trasgressione, guai a lui, poiché pone se stesso e il mondo intero dal lato della colpa".

Dobbiamo comprendere cosa voglia dire che un uomo deve sempre considerare se stesso metà e metà. 1) Se compie una Mitzva e si pone dal lato del merito, come si può dire di nuovo che è metà e metà? Dopo tutto si è già sforzato e ha già molti meriti. Al contrario, se ha commesso una trasgressione, come si potrà dire di lui che è metà e metà? 2) Come si può dire che è metà e metà quando sa di essere pieno di peccati e di trasgressioni? Allo stesso tempo, l’uomo è spinto a confessare: "Noi siamo colpevoli, abbiamo tradito", e "A causa del peccato".

Il fatto è che i nostri saggi ci permettono di comprendere l'ordine del lavoro. Non esiste qui alcuna questione di tribunale o di giudizio superiore. Solo quando l’uomo arriverà davanti alla corte superiore, le sue trasgressioni ed i suoi meriti subiranno il giudizio.

Piuttosto, qui i nostri saggi ci insegnano che l’uomo deve sempre iniziare il lavoro, scegliere il bene e detestare il male. Questo perché la scelta è pertinente precisamente a qualcosa che è metà e metà, in quanto l'uomo ha capacità di scegliere. Ma quando uno dei lati ha la maggioranza, egli non può più decidere, perché segue la maggioranza e quindi è irrilevante parlare di scelta.

Questo solleva la domanda: "Come può l'uomo ingannare se stesso e dire di essere metà e metà quando, di fatto, sa di essere pieno di peccati?" Dobbiamo sapere, tuttavia, che la questione della scelta che viene data all’uomo è costante ed esiste sempre, come in: "Colui che è più grande del suo amico, la sua inclinazione è più grande di lui". In base a questa regola, se l’uomo ha molti peccati, allora ha una piccola inclinazione, che non è più grande dell'inclinazione al bene, ma è proprio metà e metà, così egli sarà in grado di decidere.

E dato che le trasgressioni arrivano attraverso l'inclinazione al male e le Mitzvot [buone azioni/comandamenti] arrivano attraverso l'inclinazione al bene, come ha interpretato RASHI: “Tu hai creato i giusti attraverso l'inclinazione al bene; Tu hai creato i malvagi attraverso l'inclinazione al male", pertanto, i nostri saggi dissero: "Un uomo deve sempre considerarsi metà peccatore e metà giusto". In altre parole, per quanto riguarda la scelta, essa c'è sempre, e se le trasgressioni sono di... allora l'inclinazione al male diminuisce. In questo modo, egli è metà e metà.

Allo stesso modo, se egli compie una sola Mitzva e si è gia dichiarato dalla parte del merito, gli viene data immediatamente una grande inclinazione al male, com’è scritto: "Colui che è più grande del suo amico, la sua inclinazione è più grande". In questo modo, adesso, ha metà e metà, così sarà in grado di giudicare dalla parte del merito.

Pertanto, durante Rosh Hashanah, l'uomo ricomincia il suo lavoro da capo. Inoltre, i giorni dei dieci giorni di penitenza sono chiamati "i giorni del perdono e dell'espiazione dei peccati", così l'uomo avrà ogni opportunità per unirsi ancora una volta al lavoro del Creatore, anche se è stato lontanissimo dal lavoro.

E l'essenza del lavoro è la preghiera, poiché solo attraverso la preghiera l'uomo può uscire dal dominio del pubblico e può entrare nel dominio dell’Unico. Questo accade perché quando si tratta di preghiere, grande e piccolo sono uguali. Inoltre, chi percepisce la sua bassezza può offrire una preghiera più genuina dal profondo del suo cuore, in quanto sa da sé che non riuscirà a liberarsi da solo dalle difficoltà. Allora, può dire che effettivamente, coloro che sono stati creati con dei talenti speciali e qualità di sottigliezza possono fare qualcosa da soli, mentre coloro che sono senza doni speciali e buone qualità hanno bisogno della misericordia del cielo. In questo modo, solo quest’uomo può offrire una preghiera onesta.

Tuttavia, l’uomo deve fare attenzione a non scappare dalla battaglia, poiché questo è il mezzo dell'inclinazione, che dove l’uomo può offrire una vera preghiera, questa gli porta scintille di disperazione e gli fornisce la prova, le conclusioni e le deduzioni che la sua preghiera sarà inutile. Alla fine, l’uomo diventa incapace di credere in "Poiché Tu ascolti la preghiera di ogni bocca". I nostri saggi dissero: "Il Creatore desidera la preghiera del giusto". Questo è così perché la preghiera è il principale strumento per l'ispirazione della Divinità, in quanto è considerata la preghiera del povero.

E la preghiera si applica anche al più grande dei grandi. Senza di questa, l’uomo non può conseguire nel lavoro lo stato di "permanenza". Questo è il significato di "Poiché il povero non scomparirà mai dalla terra". Noi dobbiamo comprendere perché il Creatore ci ha promesso questo: che è necessario avere sempre il povero. Non sarebbe meglio se non ci fosse questa cosa in Israele?

Tuttavia, nell'interpretazione suddetta, "povero" significa un posto per la preghiera, e se non ci fosse un posto di mancanza, non ci sarebbe posto per la preghiera. Quindi, non c'è un posto per la preghiera una volta che l'uomo è stato ricompensato con la grandezza? A questo riguardo, il Creatore ci promette "Il povero non scomparirà mai", vale a dire, che ci sarà sempre un posto in cui sarà possibile trovare una necessità, in modo che l’uomo possa elevarsi ad un grado superiore.

Questo è il significato di "La povertà si addice ad Israele come le briglie rosse ad un cavallo bianco”. Questo significa che anche se egli è già un giudeo nella grandezza assoluta, la povertà, comunque, gli conviene, perché è da un posto di mancanza che l'uomo sarà in grado di offrire una preghiera.

Questa è la questione esposta nella Gemarah (Berachot 9b): “Rabbi Ela disse ad Ulla: ‘Quando andrai lì sopra, porta i miei saluti a mio fratello Rabbi Berona, alla presenza di tutto il gruppo, in quanto lui è un grande uomo e si rallegra nelle Mitzvot [comandamenti/buone azioni]. Una volta egli riuscì ad unire la redenzione con la preghiera, ed il sorriso non lasciò le sue labbra per tutto il giorno’”. In altre parole, il suo essere un grande uomo è quando si trova già in uno stato di redenzione, redento da tutte le mancanze, e non ha altro da fare. In questo stato, ha il lavoro di trovare le colpe in se stesso e di pregare per questo. E mentre stava "Unendo la redenzione alla preghiera", prontamente trovò un posto per la preghiera e sentì una gioia infinita, com’è scritto: "Poiché il povero non scomparirà mai dalla terra".

Ne consegue da quanto suddetto che la cosa più importante è la preghiera. Siate forti nella preghiera e credete nelle parole: "Tu ascolti la preghiera di ogni bocca".

Ci sia concesso di essere iscritti nel libro della vita.

Il vostro amico, Baruch Shalom HaLevi

Figlio di Baal HaSulam

In originale:

אגרת לד
ערב ראש השנה תשי"ח פה מנשסתר יע"א

לכבוד החברים שיחיו לנצח

אחרי שנתקרבתי אליכם במקום הגשמי המדומה, נקוה לקירוב הלבבות, כי זה זמן רב שלא היתה בינינו חליפת מכתבים, שהמעשה הגשמי גורם לאיחוד, כמו שאומרים בתפילת ראש השנה: "ויעשו כולם אגודה אחת" - אזי יהיה יותר בנקל "לעשות רצונך בלבב שלם".

כי בזמן שאין אגודה אחת אזי קשה לעבוד בלבב שלם, אלא חלק מהלב נשאר לתועלת עצמו ולא לתועלת הבורא. כמו שמובא במדרש תנחומא: "אתם נצבים היום - מה היום מאיר פעמים ומאפיל פעמים, אף אתם כשאפילה לכם עתיד להאיר לכם אור עולם, שנאמר: והיה לך ה' לאור עולם. אימתי? בזמן שתהיו כלכם אגודה אחת, שנאמר: חיים כלכם היום. בנוהג שבעולם, אם נוטל אדם אגודה של קנים, שמא יכול לשברם בבת אחת? ואילו נוטלן אחת אחת אפילו תינוק משברן. וכן את מוצא שאין ישראל נגאלין עד שיהיו כולן אגודה אחת, שנאמר: בימים ההמה ובעת ההיא נאום ה' יבואו בני ישראל המה ובני יהודה יחדיו וכו'. כשהן אגודים מקבלין פני שכינה".

הבאתי את לשון המדרש בכדי שלא תחשבו שענין "חבורה" שהוא אהבת חברים הוא ענין של חסידות, אלא זהו דרשת חז"ל, שהם ראו כמה נחוץ אגוד הלבבות שיהיו חבורה אחת לענין קבלת פני השכינה.

הגם שבטח יש אחד מהחברים שעומד וצווח: תנו יד לאגודה אחת, ותולה תמיד את ההתרשלות בחברים. ומכל מקום אני לא יכול להוציא אותו מכלל החברים המתרשלים בדבר זה. ודי למבין.

ובעיקר נקוה שהשנה החדשה, שנת "שֵׁת חַי", שהקב"ה יתן לנו חיים נצחיים, כמו שכתוב: "כי שת לי אלקים זרע אחר תחת הבל" וכו'. ויקויים: שֵׁת חַי.

וענין ראש השנה הוא התחלה חדשה, היינו שהאדם מתחיל לבנות בנין מחדש, וזהו כמו שאמרו חז"ל: "לעולם יראה אדם עצמו כאילו חציו חייב וחציו זכאי. עשה מצוה אחת, אשריו שהכריע את עצמו ואת כל העולם כולו לכף זכות. עבר עבירה אחת, אוי לו שהכריע את עצמו ואת כל העולם כולו לכף חובה".

וצריך להבין מהו שלעולם יראה כאילו הוא מחצה על מחצה: א) אם עשה מצוה אחת והכריע לכף זכות, אם כן איך שייך אחר זה לומר עוד פעם שהוא "מחצה על מחצה", הלא הוא כבר הכריע וכבר יש לו רוב זכויות? וכמו כן להיפך, אם עשה חס ושלום עבירה אחת איך שייך לומר אחר כך שהוא מחצה על מחצה? ב) איך שייך לומר שיראה כאילו הוא מחצה על מחצה, בו בזמן שהאדם יודע בעצמו שהוא מלא חטאים ופשעים? ויחד עם זה מחייבים את האדם לומר וידוי, אשמנו ובגדנו ועל חטא?

והענין, שחז"ל נותנים לנו להבין את סדר העבודה. היינו שאין כאן ענין של דין ומשפט לפני בית דין של מעלה, ורק בזמן שהאדם בא לפני בית דין של מעלה אזי שוקלין את העבירות והזכויות. אלא הענין שחז"ל מלמדים אותנו כאן, שתמיד יכול האדם להתחיל בעבודה ולהיות בוחר בטוב ומואס ברע. כי ענין בחירה שייך דוקא בדבר שהוא מחצה על מחצה, אזי יש לו כח לבחור, מה שאין כן אם לצד אחד יש רוב כבר אין בידו להכריע, כי האדם נמשך אחר הרוב וממילא לא שייך לומר אז ענין בחירה.

ונשאלת השאלה, איך הוא יכול לרמות את עצמו ולומר שהוא מחצה על מחצה בו בעת שהוא יודע בעצמו שהוא מלא חטאים? אלא שצריכים לדעת כי ענין הבחירה שנותנים לאדם הוא תמיד קבוע וקיים, וזהו על דרך "כל הגדול מחברו יצרו גדול הימנו". נמצא לפי זה הכלל: אם יש לאדם הרבה חטאים, אז יש לו יצר קטן שאינו גדול יותר מהיצר טוב, אלא בדיוק מחצה על מחצה. והוא בכדי שיהיה בידו להכריע.

והיות שהעבירות באות על ידי יצר הרע והמצוות באות על ידי יצר טוב, כמו שפירש רש"י: "בראת צדיקים - על ידי יצר טוב. בראת רשעים - על ידי יצר הרע", לכן אמרו חז"ל: "לעולם יראה אדם עצמו כאילו חציו חייב וחציו זכאי", היינו שלענין הבחירה הוא תמיד, ואם העבירות מ... אזי היצר הרע מתמעט, נמצא שהוא מחצה על מחצה; וכמו כן אם עשה מצוה אחת, שכבר הכריע לכף זכות, תיכף נותנים לו יצר הרע יותר גדול, כנ"ל "כל הגדול מחברו יצרו גדול", ממילא יש לו עכשיו מחצה על מחצה. וזהו בכדי שתהיה אפשרות לאדם להכריע לכף זכות.

לכן בראש השנה האדם מתחיל את עבודתו מחדש. ונוסף על הנ"ל, הימים של עשרת ימי תשובה נקראים ימי סליחות וכפרת עוונות. שהכל הוא בכדי שתהיה לו לאדם ההזדמנות להכנס שוב בעבודת ה' אע"פ שהיה כל כך מרוחק מהעבודה.

ועיקר העבודה היא תפילה, כי רק על ידי תפילה האדם מסוגל לצאת מרשות הרבים ולהכנס לרשות היחיד. כי בענין התפילה קטן וגדול שוים. ואדרבא, מי שמרגיש יותר את קטנותו הוא מסוגל יותר לתת תפילה אמיתית מעומקא דליבא [מעומק הלב], כי יודע בעצמו שאין הוא מסוגל על ידי מעשיו העצמיים להחלץ מן המיצר, כי יכול אז לומר שדוקא מי שנברא בכשרונות מיוחדים ובמידות עדינות הוא יכול לפעול משהו בכח עצמו מה שאין כן למי שאין הכשרונות והמדות טובות הוא רק לרחמי שמים נצרך, נמצא שרק האדם הזה מסוגל לתת תפילה אמיתית.

אבל צריכים להזהר לא להיות חס ושלום בורח מהמערכה, כי דרך היצר, במקום שהאדם יכול לתת תפילה אמיתית הוא מביא לו ניצוצין של יאוש, ומביא לו ראיות והקשים וקל וחומר שתפילתו לא תהיה חס ושלום לתועלת, עד שאין האדם מסוגל להאמין ב"כי אתה שומע תפילת כל פה". כי ידוע מאמר חז"ל: "הקב"ה מתאוה לתפילתן של צדיקים", כי ענין התפילה היא עיקר הכלי להשראת השכינה, כי הוא נקרא בחינת תפילה לעני.

וענין התפילה נוהג בגדול שבגדולים, כי אחרת האדם בא לבחינת עמידה בעבודה. וזה פירוש: "כי לא יחדל אביון מקרב הארץ", וצריך להבין, מדוע הבטיח לנו הקב"ה הבטחה כזאת, שמשמע שזה דבר הכרחי, שמוכרח להיות אביון, וכי לא היה יותר טוב שלא תהיה מציאות כזאת בישראל?

אבל הפירוש כנ"ל, כי "אביון" היינו מקום לתפילה, ואם אין מקום חסרון אין מקום לתפילה, ואם כן בזמן שהאדם זוכה לגדלות אזי אין כבר מקום לתפילה? על זה מבטיח לנו הקב"ה: "כי לא יחדל" וכו'. שתמיד יהיה מקום למצוא מקום חסרון, בכדי שיוכל לעלות למדרגה יותר עליונה.

וזה פירוש: "יאה עניותא ליהודאי כברזא סומקא לסוסיא חיורא" [יפה עניות לישראל כרצועה אדומה בראשו של סוס לבן]. שהכוונה, אפילו שהוא כבר יהודי בתכלית הגדלות, מכל מקום יאה עניות, שהוא מקום חסרון, בכדי שיוכל לתת תפילה כנ"ל.

וזה ענין שמובא בגמרא: "אמר ליה רבי אלעא לעולא: כי עיילת להתם, שאיל בשלמא דרב ברונא אחי במעמד כל החבורה, דאדם גדול הוא ושמח במצות. זימנא חדא סמך גאולה לתפילה ולא פסיק חוכא מפומיה כוליה יומא" [אמר לו רבי אלעא לעולא: כאשר תבוא לשם, שאל בשלומו של רב ברונא אחי במעמד כל החבורה, שאדם גדול הוא ושמח במצוות. פעם אחת, סמך גאולה לתפילה, ולא הפסיק צחוק מפיו כל היום] (ברכות ט, ב). שהכוונה היא, שהוא אדם גדול - דהיינו בזמן שהוא עומד במצב של גאולה, אזי הוא כבר נגאל מכל החסרונות, אם כן כבר אין לו מה לעשות, ויש לו אז עבודה למצוא בעצמו איזה חסרון בכדי שיוכל לתת על זה תפילה. ובזמן שהיה "סומך גאולה לתפילה", זאת אומרת שתיכף מצא מקום להתפלל, היתה לו שמחה לאין קץ, כנ"ל, "כי לא יחדל אביון מקרב הארץ".

היוצא לנו מכל הנ"ל, שעיקר הוא התפילה. ותתחזקו בתפילה, ולהאמין ב"כי אתה שומע תפילת כל פה".

ונזכה לכתיבה וחתימה טובה.
ידידכם ברוך שלום הלוי
באאמו"ר בעל הסולם זצקלה"ה
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