La creazione parla di Dio. Meditazione e poesia
Inviato: giovedì 21 gennaio 2016, 23:51
"Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate" (Rm 1:20)
Mi piace molto meditare le Scritture; oggi mi sono soffermata su questo versetto.
Mi è venuto in mente un giorno di agosto, in cui ero in aperta campagna. Davanti a me si ergeva un bell'albero, non troppo alto, ma assai rigoglioso. Sebbene io pratichi molta spiritualità legata alla natura, stavolta ho come avuto una specie di illuminazione.
Quell'albero era selvatico: nessuno l'ha mai piantato, né annaffiato. E' cresciuto da solo, giorno dopo giorno, attraversando molti inverni. Mai alcun uomo se ne è preso cura.
Eppure, è lì.
Quale divina forza, quale divina intelligenza gli ha dato la vita e gli ha insegnato a ergersi verso il cielo? Chi l'ha nutrito, l'ha rafforzato e lo aiuta a sopravvivere giorno dopo giorno?
Dio è in tutta la creazione, anche nelle città. Ma qui, le case le costruiamo con mano d'uomo, e pecchiamo di presunzione nel dimenticarci che quella calce, quei mattoni, sono costituiti da terra che non abbiamo creato noi.
Invece la natura parla chiaro: nessuno ha accudito quell'albero, eppure lui è cresciuto, sa come nutrirsi e come sopravvivere. Quale mano, se non quella divina, può averlo istruito e protetto?
Grazie, amato Padre, di tutto questo!
AL PADRE ADORATO
Tu vegli su ogni creatura
con occhi di lapislazzuli e giada;
dolci sono le tue parole,
quando le sussurri nel silenzio.
Gli alberi danzano in tuo onore,
suonando melodie di foglie e vento.
Fammi danzare per te, stanotte:
sarò albero e vento al contempo.
Solo per te, Creatore di ogni tempo.
Solo per te, amore immortale.
Tua Gaia
Mi piace molto meditare le Scritture; oggi mi sono soffermata su questo versetto.
Mi è venuto in mente un giorno di agosto, in cui ero in aperta campagna. Davanti a me si ergeva un bell'albero, non troppo alto, ma assai rigoglioso. Sebbene io pratichi molta spiritualità legata alla natura, stavolta ho come avuto una specie di illuminazione.
Quell'albero era selvatico: nessuno l'ha mai piantato, né annaffiato. E' cresciuto da solo, giorno dopo giorno, attraversando molti inverni. Mai alcun uomo se ne è preso cura.
Eppure, è lì.
Quale divina forza, quale divina intelligenza gli ha dato la vita e gli ha insegnato a ergersi verso il cielo? Chi l'ha nutrito, l'ha rafforzato e lo aiuta a sopravvivere giorno dopo giorno?
Dio è in tutta la creazione, anche nelle città. Ma qui, le case le costruiamo con mano d'uomo, e pecchiamo di presunzione nel dimenticarci che quella calce, quei mattoni, sono costituiti da terra che non abbiamo creato noi.
Invece la natura parla chiaro: nessuno ha accudito quell'albero, eppure lui è cresciuto, sa come nutrirsi e come sopravvivere. Quale mano, se non quella divina, può averlo istruito e protetto?
Grazie, amato Padre, di tutto questo!
AL PADRE ADORATO
Tu vegli su ogni creatura
con occhi di lapislazzuli e giada;
dolci sono le tue parole,
quando le sussurri nel silenzio.
Gli alberi danzano in tuo onore,
suonando melodie di foglie e vento.
Fammi danzare per te, stanotte:
sarò albero e vento al contempo.
Solo per te, Creatore di ogni tempo.
Solo per te, amore immortale.
Tua Gaia