La Torah di Yeshua.
Re: La Torah di Yeshua.
Marco 14:12
12 Il primo giorno degli Azzimi, quando si sacrificava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?»
Se così fosse sarebbe il giorno della Pasqua ebraica che inizia la sera e la cena dura tutta la notte.
Uno dei requisiti è di non uscire di casa.
Ce li vedete tutti quei sacerdoti che abbandonano la cena per correre da Pilato e far condannare Gesù?
Come dice Gianni salta tutta la cronologia della passione del cristo.
Penso che sia uno dei tanti strafalcioni presenti nel NT vuoi perché copie di copie, copiati male, tagli ed incollature varie.
12 Il primo giorno degli Azzimi, quando si sacrificava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?»
Se così fosse sarebbe il giorno della Pasqua ebraica che inizia la sera e la cena dura tutta la notte.
Uno dei requisiti è di non uscire di casa.
Ce li vedete tutti quei sacerdoti che abbandonano la cena per correre da Pilato e far condannare Gesù?
Come dice Gianni salta tutta la cronologia della passione del cristo.
Penso che sia uno dei tanti strafalcioni presenti nel NT vuoi perché copie di copie, copiati male, tagli ed incollature varie.
- Gianni
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Re: La Torah di Yeshua.
O vuoi perchè non tengono conto del greco biblico ...
Re: La Torah di Yeshua.
Cia Shay nella tradizione aramaica che citi, mi pare che Matteo non menziona assolutamente la nascita verginale di Yeshua e la storia dei magi....mi sbaglio?
Re: La Torah di Yeshua.
“Peshitta”, la traduzione originale aramaica dei vangeli
Molti brani dimostrano che il testo originale degli Evangeli non poteva essere il greco, perché il testo greco presenta degli errori clamorosi, frutto della mancanza di conoscenza del traduttore. Un esempio lo troviamo in Matteo 27:9-10, il quale attribuisce a Geremia una parola scritta in realtà da Zaccaria: (cfr. Zekharyah 11:12-13), oppure il discorso di Stefano in Atti 7:15-16, in cui dice che Yakov fu sepolto nel terreno che “Avraham aveva comprato dai figli di Hamor di Sichêm”, quando in realtà chi comprò lì un terreno fu Yakov e non Avraham (Genesi 33:18-19) e lì fu sepolto Yosef e non Yakov (Yahusha/Giosuè 24:32), perché il terreno che comprò Avraham è vicino a Hevron e non a Shechem, e lo comprò da Efron l’Hittita (Genesi 23:16-17) e non da Hamor l’Heveo, e lì fu sepolto Yakov (Genesi 49:29-32; 50:12-13). ——
Lo stesso racconto della nascita virginale, — che non compare sui testi in aramaico assiri della Peshitta — profuma molto di paganesimo, oltretutto, non rafforza affatto la messianicità di Yahusha. Il fatto che nessun altro vangelo né gli apostoli facciano riferimento alla nascita virginale di Yahusha, o ai maghi, o alla stella, è alquanto strano. Se questi episodi fossero stati aggiunti di sana pianta da redattori successivi, è lecito pensare che anche molti termini siano stati "aggiustati".
Da parte mia aggiungo un altro caso che mostra inequivocabilmente come dietro il testo greco c’era quello originale ebraico/aramaico.
Si legge in Gv 2:1,2: “Il terzo giorno ebbe luogo a Cana di Galilea una festa nuziale, e la madre di Yahusha era là. Yahusha e i suoi discepoli furono pure invitati alla festa nuziale” (TNM). Il greco ha τῇ ἡμέρᾳ τῇ τρίτῃ (te emèra te trìte); “nel giorno nel terzo”, letteralmente. “Nel terzo giorno” è certamente la traduzione giusta, ma di quale terzo giorno si tratta? L’evangelista non lo collega a nulla, non dice da quando conteggiarlo. Strano? No, perché si tratta del terzo giorno della settimana, il nostro martedì. Anche oggi, nell’ebraico moderno, si dice beyòm shlishì (ביום שלישי; “nel giorno terzo”) per indicare il nostro martedì. Il martedì è presso gli ebrei il giorno tradizionalmente indicato per le nozze. È più che evidente che il traduttore greco ha semplicemente tradotto alla lettera.
Molti brani dimostrano che il testo originale degli Evangeli non poteva essere il greco, perché il testo greco presenta degli errori clamorosi, frutto della mancanza di conoscenza del traduttore. Un esempio lo troviamo in Matteo 27:9-10, il quale attribuisce a Geremia una parola scritta in realtà da Zaccaria: (cfr. Zekharyah 11:12-13), oppure il discorso di Stefano in Atti 7:15-16, in cui dice che Yakov fu sepolto nel terreno che “Avraham aveva comprato dai figli di Hamor di Sichêm”, quando in realtà chi comprò lì un terreno fu Yakov e non Avraham (Genesi 33:18-19) e lì fu sepolto Yosef e non Yakov (Yahusha/Giosuè 24:32), perché il terreno che comprò Avraham è vicino a Hevron e non a Shechem, e lo comprò da Efron l’Hittita (Genesi 23:16-17) e non da Hamor l’Heveo, e lì fu sepolto Yakov (Genesi 49:29-32; 50:12-13). ——
Lo stesso racconto della nascita virginale, — che non compare sui testi in aramaico assiri della Peshitta — profuma molto di paganesimo, oltretutto, non rafforza affatto la messianicità di Yahusha. Il fatto che nessun altro vangelo né gli apostoli facciano riferimento alla nascita virginale di Yahusha, o ai maghi, o alla stella, è alquanto strano. Se questi episodi fossero stati aggiunti di sana pianta da redattori successivi, è lecito pensare che anche molti termini siano stati "aggiustati".
Da parte mia aggiungo un altro caso che mostra inequivocabilmente come dietro il testo greco c’era quello originale ebraico/aramaico.
Si legge in Gv 2:1,2: “Il terzo giorno ebbe luogo a Cana di Galilea una festa nuziale, e la madre di Yahusha era là. Yahusha e i suoi discepoli furono pure invitati alla festa nuziale” (TNM). Il greco ha τῇ ἡμέρᾳ τῇ τρίτῃ (te emèra te trìte); “nel giorno nel terzo”, letteralmente. “Nel terzo giorno” è certamente la traduzione giusta, ma di quale terzo giorno si tratta? L’evangelista non lo collega a nulla, non dice da quando conteggiarlo. Strano? No, perché si tratta del terzo giorno della settimana, il nostro martedì. Anche oggi, nell’ebraico moderno, si dice beyòm shlishì (ביום שלישי; “nel giorno terzo”) per indicare il nostro martedì. Il martedì è presso gli ebrei il giorno tradizionalmente indicato per le nozze. È più che evidente che il traduttore greco ha semplicemente tradotto alla lettera.
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Re: La Torah di Yeshua.
Ciao, Shay.
1) A parte il fatto che non si capisce come possa essere dato al genitivo μου il valore del dativo μοι, i due critici testuali (filologi) Liddell e Scott spiegano che nel greco biblico “πρωτος è usato a volte dove ci aspetteremmo di trovare πρότερος” (H. Liddell e R. Scott, A Greek-English Lexicon, pag. 1535, colonna 1).
In Lc 2:2 si legge che αὕτη ἀπογραφὴ πρώτη, “questo censimento primo” (traduzione letterale), ebbe luogo quando Quirìnio era governatore della Siria. Se lo prendessimo alla lettera avremmo qui un falso storico. Questo è un caso in cui l’aggettivo πρῶτος è usato al posto del più corretto πρότερος (“precedente”).
2) So benissimo che la Peshitta fu scritta in aramaico. Io avevo specificato che è il testo originale greco che va indagato, non una traduzione in ebraico dal testo siriaco che nel Diatessaron. Dare più valore probatorio alla traduzione della Peshitta che al testo greco originale non è un modo corretto di procedere. È sempre il testo greco che fa fede, non le sue traduzioni.
1) A parte il fatto che non si capisce come possa essere dato al genitivo μου il valore del dativo μοι, i due critici testuali (filologi) Liddell e Scott spiegano che nel greco biblico “πρωτος è usato a volte dove ci aspetteremmo di trovare πρότερος” (H. Liddell e R. Scott, A Greek-English Lexicon, pag. 1535, colonna 1).
In Lc 2:2 si legge che αὕτη ἀπογραφὴ πρώτη, “questo censimento primo” (traduzione letterale), ebbe luogo quando Quirìnio era governatore della Siria. Se lo prendessimo alla lettera avremmo qui un falso storico. Questo è un caso in cui l’aggettivo πρῶτος è usato al posto del più corretto πρότερος (“precedente”).
2) So benissimo che la Peshitta fu scritta in aramaico. Io avevo specificato che è il testo originale greco che va indagato, non una traduzione in ebraico dal testo siriaco che nel Diatessaron. Dare più valore probatorio alla traduzione della Peshitta che al testo greco originale non è un modo corretto di procedere. È sempre il testo greco che fa fede, non le sue traduzioni.
Re: La Torah di Yeshua.
Natzarim, se non ricordo male è nel vangelo ebraico di Matteo che non vengono citati quei versetti. Da qualche parte ho i riferimenti, se li trovo li posto qui.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/George_ ... (ebraista)
https://it.m.wikipedia.org/wiki/George_ ... (ebraista)
Re: La Torah di Yeshua.
Buongiorno Janira , sì grazie se puoi
Re: La Torah di Yeshua.
Natzarim, ho scavato nel mio archivio di ebook, ne è uscito di tutto tranne il libro di Howard...
Sono riuscita a scaricarlo da academia.edu!
In realtà mi sono sbagliata, i versetti sono presenti ed ecco come sono tradotti in inglese:
18The birthofJesus was in this way:) It came to pass when his mother was betrothed to Joseph, before he knew her, she was found pregnant by the Holy Spirit.
It came to pass when Jesus was born in Bethlehem ofJudah in the days ofHerod the king, behold astrologers camefromthe East to Jerusalem 2saying: Where is the kingofthe Jews who has been born.
Sono riuscita a scaricarlo da academia.edu!
In realtà mi sono sbagliata, i versetti sono presenti ed ecco come sono tradotti in inglese:
18The birthofJesus was in this way:) It came to pass when his mother was betrothed to Joseph, before he knew her, she was found pregnant by the Holy Spirit.
It came to pass when Jesus was born in Bethlehem ofJudah in the days ofHerod the king, behold astrologers camefromthe East to Jerusalem 2saying: Where is the kingofthe Jews who has been born.
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Re: La Torah di Yeshua.
Il Diatessaron (composto tra il 160 e il 175 della nostra era) è la prima traduzione in siriaco del cosiddetto Nuovo Testamento; i quattro Vangeli vi sono elaborati (e anche mutilati) per armonizzarli). La prima versione in siriaco è la Vetus syra, posteriore al Diatessaron. La Peshitta neotestamentaria è revisione della Vetus Syra, ma è incompleta (mancano 2 e 3Gv, 2Pt, Gda e Ap, tradotti nel 6° secolo; vi mancano anche versetti isolati o intere pericopi - Gv 7:53-8:11; Lc 22:17-18; At 8:27;15:34: 28:29). Per ciò che riguarda il cosiddetto Nuovo Testamento la Peshitta mostra continuità sia col Diatessaron che con la Vecchia siriaca.
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Re: La Torah di Yeshua.
Il Diatessaron puoi trovarlo tradotto in molte lingue, forse anche in rete. Che poi sia antecedente alle Scritture Greche è impossibile, perchè è una revisione della Vetus syra, che era ovviamente posteriore alle Scritture Greche. Nessuna traduzione al mondo può essere antecedente all'originale.